di Rocco Tritto
La vera emergenza dell’azienda Italia sembra essere non solo quella occupazionale ma anche quella finanziaria.
Non perché le pubbliche risorse scarseggino, anche se senza l’ignobile piaga dell’evasione fiscale potrebbero essere di gran lunga superiori, ma per il cattivo uso che se ne fa. L’ultima dimostrazione lo sciagurato governo in carica l’ha fornita nei giorni scorsi quando ha deciso di istituire due enormi carrozzoni, Protezione spa e Difesa spa, due società per azioni (interamente possedute dal Tesoro) che verranno gestite con modalità private. Un copione già tristemente sperimentato con la Rai, che in aggiunta annualmente mette le mani nelle tasche dei malcapitati italiani per esigere un canone immorale. Ebbene, codesto governo anziché prendere di petto la vera emergenza che è quella occupazionale, si dedica ad altro. In primis, i problemi giudiziari del premier e, poi, il Ponte sullo Stretto, le centrali nucleari e, ora, le due mega spa. Operazioni che assorbiranno decine e decine di miliardi che un governo responsabile avrebbe dovuto dirottare a favore dei lavoratori, con una forte riduzione delle imposte che mensilmente taglieggiano le misere buste paga; dei disoccupati, con la istituzione di un reddito sociale; dei pensionati, i cui assegni mensili nella gran parte sono al di sotto dei livelli minimi di sopravvivenza; dei servizi essenziali come casa, sanità e scuola. Di riflesso, anche le parti datoriali dal licenziamento facile e spesso ricattatorio, avrebbero tratto giovamento dal rilancio dei consumi. Con una manciata di milioni, infine, un governo serio avrebbe dovuto potenziare gli organi di controllo della spesa. Corte dei conti, in testa. Che invece è alla resa.
Editoriale de Il Foglietto di Usi/RdB n. 4/2010