Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

Nei mesi scorsi avevamo già parlato dei due accordi commerciali, il Ceta e il Ttip, fra le due sponde dell’Atlantico e li avevamo definiti fraudolenti. Ora, archiviato il secondo, sembra che il nuovo ministro dell’agricoltura voglia affondare anche il primo. Non è mai troppo tardi. Certo è un no intriso di nazionalismo e non certo per la difesa della salute dei cittadini.

L’accordo, infatti, allargherebbe non poco le maglie sul piano della sicurezza alimentare, vista l’interpretazione poco stringente da parte del Canada del principio di precauzione.

Il Ceta, entrato in vigore in via provvisoria lo scorso settembre, con la formazione di un comitato congiunto, Canada-Ue, sulle misure sanitarie e fitosanitarie. Un comitato segreto sulle cui decisioni non hanno poteri ispettivi neppure i parlamenti nazionali, chiamato a discutere le linee guida che determineranno l’equivalenza tra prodotti europei e canadesi. Riunitosi già più volte per armonizzare le norme relative all’autorizzazione dei fitofarmaci (come il glifosato, il cui uso alcuni Stati europei hanno già limitato, mentre la legislazione canadese non pone ostacoli) e al commercio di animali vivi e carni, non è dato sapere quali esiti abbia prodotto.

Su tutte queste complesse questioni la parte canadese chiede di alleggerire le misure previste dall’Europa a tutela dei cittadini.

Tanto meno l’accordo difende i prodotti locali: nell’elenco delle indicazioni geografiche protette tutelate rientrano infatti appena 41 delle 288 denominazioni italiane.

Ma il Ceta non è il solo accordo sul tavolo, come ricordano i promotori della campagna stop Ttip e stop Ceta, «l’Europa sta negoziando un pacchetto di liberalizzazioni commerciali con blocchi di importanti Paesi esportatori – Mercosur, Giappone, Vietnam, Paesi del Mediterraneo – alcuni dei quali non richiedono il passaggio per i parlamenti nazionali, e che potrebbero cambiare per sempre il modo in cui vengono negoziati e fissati standard importanti di produzione, di protezione dei diritti del lavoro, dell’ambiente e della salute, affidandoli a piccoli comitati tecnici fortemente influenzati da esperti che non rispondono alla volontà dei cittadini democraticamente espressa. Oltre a indebolire per sempre la tutela di produzioni importanti a partire dal Made in Italy agroalimentare a Indicazione geografica protetta – Doc, Dop e IG – esponendolo ancor di più alla contraffazione e alla sofisticazione».

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top