L’11 ottobre scorso, alla vigilia dell’annunciata inopinata riapertura, con ordinanza comunale, dell’area B di Milano, nonostante lo stato di emergenza sanitaria fosse stato prorogato dal Governo al 31 gennaio 2021, avevamo scritto che quel provvedimento, stante il trend esponenziale di ripresa della diffusione del Covid-19, rischiava di essere un pericoloso moltiplicatore dei contagi.
E così è stato, non serviva certo un virologo di chiara fama per prevederlo!
Oggi siamo a 4126 positivi in Lombardia, di cui 2031 nella provincia di Milano e 917 nel capoluogo; quando scrivevamo, 11 giorni fa, erano 1140 nella regione, 587 nella provincia e 312 in città.
Dunque, a Milano i casi sono quasi triplicati, in provincia e in regione quadruplicati. Considerati i circa 400mila pendolari che giornalmente si recano a Milano, viene da chiedersi quanto quella decisione insensata abbia contribuito ad un simile risultato.
Come dicevamo allora, i nostri amministratori locali danno spesso prova di “bipolarismo” decisionale e così l’indietro tutta è quanto mai frequente e il sindaco Sala non si sottrae a tale “legge”.
Nei giorni scorsi, si è negata da più parti l’evidenza, affermando che i mezzi di trasporto pubblico erano pieni per il 55% della capienza, quindi ben al di sotto del limite del 80% stabilito dal Comitato tecnico scientifico (Cts). Una misura che non si è capito chi dovesse accertarla, né con quale metodologia e con quali risorse umane e tecnologiche. Comunque, percentuale smentita da migliaia di filmati in rete.
Oggi Sala ricorre addirittura ad un’ordinanza “contingibile e urgente”, in accordo con la Regione Lombardia, per smentire quello che, con un po’ di buon senso, avrebbe potuto tranquillamente evitare.
Ma c’era proprio bisogno di far esultare una destra che è la maggiore responsabile della attuale grave situazione sanitaria in Lombardia? Di ridarle respiro?
Pensiamo proprio di no, il problema è, però, che nelle grandi città, stante l’impoverimento che si è ulteriormente accentuato con quest’ultima crisi, ci sia bisogno di sindaci veramente di sinistra, dalla parte dei cittadini, consapevoli dei loro bisogni, e non di personaggi da salotto buono.