di Rocco Tritto
Di rumors nei giorni scorsi ce ne sono stati tanti. Oggi, però, ci sarà il momento della verità, con il Consiglio dei Ministri pronto a far versare lacrime e sangue ad una parte dei cittadini italiani, a quella parte che da sempre paga puntualmente le tasse e che paradossalmente è l’obiettivo delle maxi stangate.
Chi fino a qualche settimana fa si era fidato delle parole dei nostri governanti, in particolare di quelle del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia, che giuravano e spergiuravano che la crisi era alle nostre spalle e che neppure un centesimo sarebbe stato tolto dalle tasche degli italiani, può mettersi l’anima in pace. La stangata ci sarà e sarà rovinosa per lavoratori dipendenti, pensionati, pensionandi, precari, disoccupati e studenti.
Il potere di acquisto di salari e stipendi si ridurrà drasticamente non solo perché gli importi verranno bloccati per anni, se non addirittura ridotti, ma anche perché ci sarà l’introduzione di nuove gabelle e/o l’inasprimento di quelle in vigore (come i ticket sanitari). A pagare saranno i soliti noti.
A farla franca, come sempre, l’esercito di evasori fiscali, di “nullatenenti” con tanto di beni mobili e immobili al sole, di speculatori pronti a impossessarsi per pochi spiccioli di quel che resta del patrimonio pubblico.
Si tratta di un attacco senza precedenti, mirante a dare il colpo mortale non solo al welfare ma anche alla pubblica amministrazione, con lo smantellamento di molti enti, tra i quali anche alcuni della ricerca.
Un attacco che i lavoratori hanno il dovere di fronteggiare per non essere sopraffatti e per respingere una logica perversa secondo la quale a pagare la “crisi” vera o presunta debbano essere coloro che nulla hanno fatto per provocarla.