Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 13 Dic 2025

Quando si tratta di difendere la democrazia bisogna stare molto attenti a chi si prende come punto di riferimento.

Pio XII non pare il pontefice giusto. Nonostante ciò, questo è stato il tema del convegno dell'Istituto cattolico Luigi Sturzo “Chiesa e democrazia. A ottant’anni dal Radiomessaggio di Pio XII per il Natale 1944”, organizzato alcuni giorni fa per commemorare l’importante discorso di Papa Pio XII, pronunciato durante la Seconda Guerra Mondiale. Vi hanno partecipato, tra gli altri, il cardinale Zuppi, Andrea Riccardi, Patrizia Giunti e Giuseppe De Rita, che hanno svolto relazioni.

Naturalmente, per perorare la causa della democrazia oggi assaltata dai nazionalismi, in Occidente va bene di questi tempi attaccarsi a tutto, anche a Pio XII. Ma a che pro, vista la personalità conservatrice ai limiti del reazionarismo di papa Pacelli?

Andrea Riccardi, per esempio, autore di recenti e onesti libri su Pacelli e i suoi silenzi su polacchi ed ebrei durante la guerra (L’inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma, Roma-Bari, Laterza, 2008; La guerra del silenzio. Pio XII, il nazismo, gli ebrei, Laterza, Roma-Bari, 2022), dice che Pio XII "scelse la democrazia".

Visto il ruolo complessivo che ebbe durante la guerra e poi subito dopo, mi pare sia più giusto dire - considerato che il Pacelli era sì un conservatore ai limiti del reazionarismo ma non un cretino - che la sua non fu una scelta ma un'accettazione obtorto collo che prendeva atto di come stavano le cose nell'animo delle genti alla fine di quell'anno '44, quando ormai il nazifascismo risultava irrimediabilmente sconfitto.

Infatti, il Radiomessaggio parte dalla costatazione che i popoli “richieggono un sistema di governo, che sia più compatibile con la dignità e la libertà dei cittadini”.

Per la Chiesa, dice in punta di dottrina, “non è vietato di preferire governi temperati di forma popolare, salva però la dottrina cattolica circa l’origine e l’uso del potere pubblico”, e che “la Chiesa non riprova nessuna delle varie forme di governo, purché adatte per sé a procurare il bene dei cittadini. (Leone XIII Encicl. ‘Libertas’, 20 giugno 1888, in fin.)”.

Inoltre, osserva che “lo Stato democratico può essere monarchico o repubblicano”. Sul tema della diseguaglianza distingue fra quella, considerata naturale che è nell’ordine delle cose e quella prodotta dall’arbitrio. Mette in guardia sulla differenza fra popolo che “vive e si muove per vita propria” e “massa” “facile trastullo nelle mani di chiunque ne sfrutti gl’istinti o le impressioni”.

Non li nomina ma è facile scorgere tra gli "sfruttatori" il profilo dei comunisti e dei socialisti.

Nessuna forma di Stato – aggiunge – può non tener conto di questa intima e indissolubile connessione [con i dogmi del dio pacelliano]; meno di ogni altra la democrazia”. Pertanto, “Soltanto la chiara intelligenza dei fini assegnati da Dio ad ogni società umana, congiunta col sentimento profondo dei sublimi doveri dell’opera sociale, può mettere quelli, a cui è affidato il potere, in condizione di adempire i propri obblighi di ordine sia legislativo, sia giudiziario od esecutivo”.

Insomma, la democrazia o è cattolica apostolica romana o non è. Per questo, esorta il Papa, occorre che in Parlamento sieda numerosa “Una eletta di uomini di solida convinzione cristiana”. Sua Santità teme i tanti malintenzionati che la lotta al nazifascismo ha risvegliato.

Tra le tante speranze di condizionamento regressivo della democrazia che Pio XII nutre c'è il voto alle donne. In particolare confida che l'elettorato femminile possa essere meglio influenzato, almeno in Italia, dalla Chiesa in senso conservatore e reazionario.

Che la sua propensione andasse nella direzione del conservatorismo reazionario ne dette subito una palpitante testimonianza il 2 giugno del '46. Quando il giorno prima, approfittando del suo onomastico, in spregio a ogni delicatezza istituzionale e rompendo il silenzio elettorale previsto dal governo, dice ai cattolici che la scelta dell'indomani fra Monarchia e Repubblica è fra la "salda rocca del cristianesimo" e la "onnipotenza di uno Stato materialista senza ideale ultraterreno, senza religione e senza Dio".

Quella volta gli andò male; persino nel bianco Trentino e nell'altrettanto bianco Veneto i cattolici non seguirono Pacelli e votarono per la Repubblica, cioè, seguendo il suo dire, per lo Stato materialista. La monarchia savoiarda ne aveva combinate troppe.

Gli andrà assai meglio, invece, nelle prime elezioni parlamentari del '48, ma ormai era pienamente operante la "guerra fredda" fondata non più sulla coppia fascismo-antifascismo ma su quella comunismo-anticomunismo.

Pio XII non fu un nume tutelare della democrazia ma un suo avversario o, almeno, un solido frenatore dei suoi sviluppi più avanzati e costituzionali.

Aldo Pirone
scrittore e editorialista
facebook.com/aldo.pirone.7
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

L’Opec sul petrolio gioca al ribasso

Sembra che l’Opec sia tornata al passato, ai primi anni Dieci del nuovo secolo, quando...
empty alt

UniPi celebra il bicentenario della istituzione della cattedra di Egittologia

A Pisa 200 anni fa, per la prima volta al mondo, l’Egittologia faceva il suo ingresso in un’aula...
empty alt

Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2025: il ruolo delle scienziate

Diverse donne di scienza, in epoche e discipline differenti, hanno unito ricerca e impegno per i...
empty alt

“L’ombra del corvo”, film struggente, inquietante, a tratti spaventoso

L’ombra del corvo, regia di Dylan Southern, (titolo originale The Thing with Feathers, tratto dal...
empty alt

La seconda missione dell’ivacaftor, farmaco finora attivo contro la fibrosi cistica

Nel mondo della medicina di precisione l’ivacaftor, uno dei primi farmaci approvato contro la...
empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
Back To Top