Redazione
Che il governo in carica potesse ignorare che l’Ente nazionale sementi elette è un ente pubblico di ricerca (vedere Il Foglietto n.43/2008), nessuno lo avrebbe potuto immaginare.
Eppure, dalla lettura della Relazione tecnica alla manovra correttiva varata con il decreto legge n. 78/2010 (in fase di conversione) sembra proprio così.
Leggesi testualmente nel documento ministeriale: “Si evidenzia che l’Ente nazionale delle sementi elette (Ense) è un ente market, nel quale le entrate di mercato coprono la totalità delle spese, per cui l’inserimento nel perimetro della P.A., a seguito del previsto accorpamento nell’Inran, non determina effetti apprezzabili sui saldi di finanza pubblica”.
Ma allora, se gli accorpamenti o le soppressioni di enti sono stati disposti per conseguire risparmi, perché il governo ha deciso di sopprimere un ente (di ricerca) che ha il pregio di essere autosufficiente?
Un mistero che qualcuno dovrebbe spiegare agli sbigottiti lavoratori dell’ente.