di Rocco Tritto
Un assessore provinciale in carica, alla presidenza dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) e un ex consigliere regionale al vertice dell’Istituto nazionale di economia agraria (Inea), anch’esso ente pubblico di ricerca.
Due personaggi politici doc, con una ben marcata collocazione partitica: il primo è il prof. Mario Colombo, esponente di rilievo della Lega Nord in Lombardia, con l’incarico di responsabile della Cultura nella giunta provinciale di Como; il secondo è Tiziano Zigiotto, consigliere regionale Pdl del Veneto fino alla primavera scorsa, un passato da calciatore, da sempre stretto collaboratore dell’ex governatore Giancarlo Galan.
Il Consiglio dei minstri dello scorso venerdì ha conferito sia a Zigiotto che a Colombo un prestigioso incarico: la presidenza di un ente pubblico di ricerca.
Lo strumento attraverso il quale Berlusconi & co. hanno deliberato è stato senza dubbio l’inossidabile “Manuale Cencelli” che, a più di quarant’anni dalla sua istituzione, non dà segni di invecchiamento.
Una presidenza al Pdl e un’altra alla Lega Nord, per la felicità di tutto l’esecutivo. A farne le spese, questa volta, non sono due enti pubblici “inutili”, fatti apposta per creare poltrone, ma due importanti Istituti di Ricerca, le cui finalità istituzionali sono tutt’altro che di secondo piano.
Chi crede di risolvere i problemi di un settore strategico per il Paese ricorrendo alla becera lottizzazione, dimostra invece che la Ricerca è in coma irreversibile.
Ne è ulteriore prova l’inquietante silenzio, di fronte allo scandaloso provvedimento del governo, dei partiti di opposizione. E delle potenti sigle sindacali.