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Sabato, 27 Apr 2024

di Amnesty International

Ales Bialatski, famoso difensore dei diritti umani, è stato arrestato nel centro di Minsk, in Bielorussia, il 4 agosto. Amnesty International teme che il suo arresto sia una conseguenza del suo lavoro in difesa dei diritti umani. Ales Bialatski, presidente di Viasna-Centro per i diritti umani e vicepresidente della Federazione internazionale per i diritti umani, è stato arrestato il 4 agosto intorno alle 16:45 a Piazza della Vittoria, nel centro di Minsk, ed è stato trattenuto per la notte presso il Dipartimento per le indagini finanziarie. Alle 14:00 dello stesso giorno, gli uffici di Viasna sono stati circondati da uomini in borghese. Quando le persone del Centro hanno lasciato l'edificio pare che abbiano sentito uno degli uomini dire al telefono che Ales Bialatski non c'era.

Ales Bialatski è stato arrestato da uomini in borghese che si sono presentati come ufficiali della polizia del Dipartimento per le indagini finanziarie. Dopo il suo arresto, secondo quanto riferito, Ales Bialatski è stato portato nel suo appartamento, che è stato perquisito. È stato, poi, portato nel suo  ufficio di Viasna, anche questo sottoposto a perquisizione per quasi un'ora, dalle 19:55 alle 20:50. I documenti e le apparecchiature dell'ufficio sono stati sequestrati insieme con il computer prelevato dal suo appartamento. Sua moglie e suo figlio, presenti nell'appartamento al momento della perquisizione, sono stati portati nella loro residenza estiva, fuori da Minsk. Anche questa abitazione è stata perquisita.

Amnesty International ritiene che la detenzione di Ales Bialatski faccia parte di un modo di fare aggressivo e di lunga data nei confronti di attivisti della società civile e difensori dei diritti umani da parte delle autorità bielorusse. Data la repressione senza precedenti della società civile dopo le elezioni presidenziali nel dicembre 2010, Amnesty International crede che la sua detenzione sia politicamente motivata ​​e destinata ad ostacolare il suo legittimo lavoro come difensore dei diritti umani. Viasna-Centro per i diritti umani ha fornito assistenza a individui e famiglie colpite dalla repressione. Ales Bialatski potrebbe essere detenuto per un massimo di 10 giorni, durante i quali sarà indagato ai sensi dell'articolo 243.2 del codice penale bielorusso (occultamento di profitti su vasta scala). Questa accusa potrebbe comportare una pena fino a sette anni di carcere con la confisca dei beni. Se condannato, sarà portato in un centro di detenzione.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Negli ultimi sei mesi in Bielorussia si è registrato un deterioramento senza precedenti della situazione dei diritti umani. Figure chiave dell'opposizione sono state arrestate, maltrattate e condannate in processi iniqui. Le ong critiche, gli attivisti della società civile ed i giornalisti rischiano continui maltrattamenti.

Viasna-Centro per i diritti umani è presente in Bielorussia dal 1998 ed è registrata come organizzazione non governativa dal 1999. Nel 2003 il suo status ufficiale è stato revocato dopo il suo lavoro di monitoraggio delle elezioni  e le autorità hanno ripetutamente ostacolato una nuova registrazione ufficiale dell'organizzazione. Dalle elezioni presidenziali nel dicembre 2010, l'organizzazione e il suo staff sono sotto crescente pressione  da parte delle autorità,  in un contesto di diffusi maltrattamenti  nei confronti della società civile in tutto il paese.

 

Presidente
Alyaksandr Lukashenka
ul. Karla Marxa 38
220016 Minsk
BELARUS      

Egregio Presidente,

Le scriviamo come difensori dei diritti umani, sostenitori di Amnesty International, preoccupati per la situazione di Ales Bialatski, presidente di Human Rights Centre e vice presidente della Federazione internazionale per i diritti umani, arrestato il 4 agosto 2011 per "occultamento di profitti su larga scala".

Le chiediamo di :

di assicurare che Ales Bialatski abbia accesso completo a tutte le garanzie giuridiche in stato di detenzione, in conformità agli obblighi internazionali della Bielorussia in tema di diritti umani, compreso l'accesso ad un avvocato di sua scelta;
di assicurare che le indagini siano condotte tempestivamente ed in modo imparziale;
di fermare i maltrattamenti e le intimidazioni nei confronti della società civile e Le ricordiamo la sua responsabilità di proteggere i difensori dei diritti umani, come indicato nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani.

La ringraziamo per l'attenzione.

Scarica l'appello in favore di Ales Bialatski (8.41 KB)

 

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