Legambiente ha presentato alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati un documento di analisi e proposte in materia di servitù militari.
Le attività militari svolte all'interno di strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato (servitù militari) – scrive Legambiente - sono una questione nazionale che va affrontata con urgenza. Per l'interazione con l'ambiente e il territorio, per la sicurezza, la tutela e lo sviluppo delle comunità che ospitano tali attività.
Da nord a sud, nelle isole e persino nelle aree protette dove per legge è vietato introdurre armi e ovviamente sparare, le esercitazioni militari si susseguono con arroganza, senza le opportune autorizzazioni che vengono bypassate utilizzando e abusando il ricorso al segreto militare. Senza nessuna informazione preventiva agli enti preposti per la gestione dei territori, senza nessuna valutazione di impatto.
La vicenda del Poligono Interforze del Salto di Quirra in Sardegna – sottolinea Legambiente - è uno dei casi più sconcertanti. Esercitazione e sperimentazioni belliche hanno avvelenato per decenni 35mila ettari di territorio con conseguenze letali per la comunità locale, gli animali, l'ambiente. Ai danni gravissimi ancora non sono seguite azioni efficaci di risanamento per restituire l'area alle comunità locali che hanno pagato a caro prezzo l’ipoteca del territorio per attività militari.
Questa e altre situazioni in giro per l'Italia dove servitù militari, ambiente e territorio entrano in conflitto sono sotto l'attenzione di Legambiente da anni e riassunte in un documento di denuncia e proposte presentato nei giorni scorsi in Parlamento.