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Mercoledì, 03 Lug 2024

Le mie prime convinzioni di John Maynard Keynes, Editore Adelphi, Milano, 2012, pp.148, euro 12,00.

Recensione di Roberto Tomei

John Maynard Keynes è un nome noto, ben oltre la cerchia degli addetti ai lavori, e il suo lavoro fondamentale," La teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta", del 1936, è senz'altro tra le opere di economia più lette al mondo.

Al termine del primo conflitto mondiale, Keynes scrisse "Le conseguenze economiche della pace", un agile volumetto che ebbe notevole diffusione dopo la conferenza di pace di Parigi del 1919. Di questo scritto costituisce una continuazione "Le mie prime convinzioni", ora pubblicato da Adelphi, con l'introduzione di Giorgio La Malfa, articolato in due parti: una letteraria, dedicata al gruppo Bloomsbury, e l'altra storica (Melchiol) sui retroscena della Conferenza di Parigi.

Destinati a una ristretta cerchia di persone, questi lavori furono dati alle stampe soltanto dopo la morte dell'autore. Mentre il primo,che dà il titolo al volume, è stato già tradotto nella nostra lingua, peraltro mezzo secolo fa,  il secondo esce in italiano per la prima volta.

Si tratta di un testo particolare, che si contraddistingue, rispetto agli altri lavori del professore di Cambridge, perché qui non c'è l'economista ma il letterato, con i suoi ricordi e la sua ironia. Ma soprattutto con la sua singolare capacità di prevedere gli eventi, dato che Keynes (inviato dall'Inghilterra alla Conferenza di Parigi) vi descrive l'errore delle potenze vincitrici che, con le loro vessazioni, prepararono il terreno per la rivincita tedesca, che culminò nel secondo conflitto mondiale. Un esito fatale per l'intera Europa, che non era difficile scongiurare. (Roberto Tomei)

 

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