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Mercoledì, 03 Lug 2024

Locandina, Bones and AllNiente di nuovo sul fronte occidentale, regia di
Edward Berger, con Felix Kammerer, Albrecht Schuch, Aaron Hilmer, Moritz Klaus, Adrian Grünewald, Edin Hasanovic, Daniel Brühl, Thibault de Montalembert, Devid Striesow; Sceneggiatura: Edward Berger, Lesley Paterson, Ian Stokell; Fotografia: James Friend; Montaggio: Sven Budelmann; Musiche: Volker Bertelmann; Genere: Azione, Drammatico, Guerra; Germania, USA, Gran Bretagna, 2022; Durata: 127'; Distribuito dal Lucky Red; Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V. M. 14 anni;

Recensione di Anna Sofia Caira

Niente di nuovo sul fronte occidentale è un film del 2022 diretto da Edward Berger. La pellicola è il terzo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, veterano della Prima guerra mondiale. Il film è stato selezionato per rappresentare la Germania ai Premi Oscar 2023 nella selezione del miglior film internazionale per cui si è aggiudicato il premio, ricevendone poi altri tre su ben nove candidature.

Il film racconta del trauma psicologico e mentale subito dai soldati tedeschi durante il conflitto. Soldati perlopiù giovanissimi, molti dei quali appena maggiorenni, plasmati da una cultura della guerra, una guerra considerata necessaria per difendere la propria patria.

L’esperienza traumatica delle trincee ci viene raccontata attraverso lo sguardo di Paul Bäumer, un giovane studente universitario che decide di arruolarsi spontaneamente, contro il volere dei genitori, insieme ai suoi amici. Arrivati sul fronte occidentale, l’entusiasmo iniziale si tramuta subito in disperazione, in puro terrore. Gli ideali patriottici che erano stati loro trasmessi si rivelano subito essere nient’altro che polvere, si dissolvono nell’aria insieme al fumo dei bombardamenti. Sopraggiunge la paura della morte, la paura di non tornare mai più a casa, proprio negli ultimi giorni prima dell’armistizio con la quale la Germania uscirà finalmente dalla guerra, da sconfitta.

Il fronte occidentale nel 1914, all’inizio delle ostilità, fu bloccato in una guerra di trincea e alla fine della guerra, nel 1918, la linea del fronte si era mossa a malapena. Eppure è proprio sul fronte occidentale che morirono più di tre milioni di soldati, spesso combattendo per conquistare poche centinaia di metri.

Si è parlato di una guerra di logoramento, ed è proprio un senso di logoramento che la visione della pellicola di Berger ci trasmette. La ricostruzione storica, fredda e sincera del film, è resa in modo impeccabile attraverso le scenografie e i costumi. Anche la colonna sonora restituisce la tensione, il terrore di quei momenti. È un film impegnativo proprio per la sua accuratezza, perché ci racconta della guerra in tutta la sua brutalità, senza sentimentalismo. Ci racconta dell’inutilità del conflitto, in un periodo storico in cui è bene ribadirlo e di una generazione sacrificata da chi, senza fare niente, stava comodamente a guardare.

Alcune sequenze tolgono il fiato, la battaglia diventa drammaticamente cinematografica grazie a una fotografia magistrale, che difatti ha vinto il premio Oscar. Il giovane Paul, interpretato da Felix Kamerrer nel suo esordio al cinema, ci mostra il trauma di chi ha vissuto quell’esperienza in prima persona, del dolore logorante, ma anche dell’emozione per un pezzo di pane, della fratellanza tra chi condivide la stessa paura e dell’umanità anche in un contesto che di umano non ha più nulla.

Anna Sofia Caira, critica cinematograficaAnna Sofia Caira
Critica cinematografica
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