Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 13 Dic 2025

Le previsioni di primavera della Commissione europea prevedono una crescita di 1,5% per quest'anno, in linea con il Def di pochi giorni fa. Per il 2019, si stima, invece, un rallentamento (+1,2%), venendo meno il sostegno di investimenti ed esportazioni.

Più bassa anche la stima di crescita del Pil nominale per il 2019, a causa di una diversa valutazione del deflatore che secondo la Commissione sarà più contenuto di circa mezzo punto percentuale rispetto a quanto scritto nel Def.

I differenti criteri di calcolo per la stima dell'output gap (differenziale tra la crescita potenziale e quella effettiva), portano a una differente valutazione del saldo strutturale, che per la Commissione è in peggioramento al -1,7% nel 2018 e al -2% nel 2019, allontanando nel tempo il conseguimento del pareggio di bilancio previsto dal Fiscal Compact e, per l'Italia, anche dalla Costituzione.

Distante di 1 punto percentuale (circa 18 miliardi di euro) anche la valutazione dell'avanzo primario e dell'indebitamento netto per il prossimo anno. La Commissione non crede che potranno essere aumentate le entrate e ridotte le spese, così come previsto dal Governo, considerando gli interventi annunciati di sterilizzazione degli aumenti dell'Iva, previsti come clausola di salvaguardia a partire dal 1° gennaio 2019.

La diversa consistenza del deficit si riflette sul debito pubblico, che secondo la Commissione comporterebbe un ritmo di riduzione del rapporto debito/Pil ben più lento di quanto previsto dal Governo (1,7 punti di differenza alla fine del prossimo anno). Il rispetto della regola del debito, che dovrebbe tendere al 60% di Pil a un ritmo ben definito, è praticamente irraggiungibile anche in un'ottica di prospettiva ('forward looking').

La crescita in Italia è ancora troppo lenta (+1,5% rispetto al +2,3% dell'Euro area nel 2018 e 1,2% contro 2% nel 2019) per motivi che appaiono ormai strutturali (produttività del lavoro +0,6%, occupazione +1%, disoccupazione 10,8%, a fronte dei rispettivi +1%, +1,3% e 8,4% dell'Eurozona) e ostacolano il raggiungimento degli obiettivi di risanamento fiscale.

Sulla base di questi numeri, nei prossimi giorni la Commissione Europea renderà note le Raccomandazioni di cui l'Italia dovrà tenere conto nella prossima legge di bilancio, senza escludere, come già avvenuto lo scorso anno, la richiesta di una riduzione sul deficit 2018, da realizzarsi con una manovra straordinaria di correzione dei conti pubblici.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.francomostacci.it
twitter: @frankoball

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

L’Opec sul petrolio gioca al ribasso

Sembra che l’Opec sia tornata al passato, ai primi anni Dieci del nuovo secolo, quando...
empty alt

UniPi celebra il bicentenario della istituzione della cattedra di Egittologia

A Pisa 200 anni fa, per la prima volta al mondo, l’Egittologia faceva il suo ingresso in un’aula...
empty alt

Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2025: il ruolo delle scienziate

Diverse donne di scienza, in epoche e discipline differenti, hanno unito ricerca e impegno per i...
empty alt

“L’ombra del corvo”, film struggente, inquietante, a tratti spaventoso

L’ombra del corvo, regia di Dylan Southern, (titolo originale The Thing with Feathers, tratto dal...
empty alt

La seconda missione dell’ivacaftor, farmaco finora attivo contro la fibrosi cistica

Nel mondo della medicina di precisione l’ivacaftor, uno dei primi farmaci approvato contro la...
empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
Back To Top