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Giovedì, 18 Apr 2024

L’Ente parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena si estende su 5.100 ettari di superficie terrestre e 15.046 ettari di area marina protetta ed è stato istituito con Dpr nel 1996, che contiene le misure di salvaguardia delle aree, successivamente integrate da regolamenti e ordinanze.

La sede è ubicata nel Comune di La Maddalena.

Lo statuto, adottato nel 2009, è stato aggiornato alle norme contenute nel Dpr 73/2013.

L’Ente – secondo quanto riferito dalla Corte dei conti nella Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio – è tuttora sprovvisto degli strumenti di programmazione previsti dalla legge-quadro n.394 del 1991.

In particolare, per quanto concerne il Piano per il parco, è intervenuta, ad ottobre 2015 una prima deliberazione del Consiglio direttivo dell’Ente, ritirata in autotutela ad aprile 2016, su richiesta del Ministero vigilante.

Nel mese di ottobre dello stesso anno, la nuova proposta del Direttore dell’Ente di approvazione del Piano del parco è stata respinta dal Consiglio direttivo.

Al riguardo, la Corte dei conti evidenzia nella predetta Relazione “che la questione della mancata redazione del Piano e del Regolamento del parco è stata oggetto anche di rilievo in sede di verifica amministrativo-contabile dei Servizi ispettivi di finanza pubblica Mef-Rgs, condotta nel settembre 2018 (relazione del 14 febbraio 2019), da cui è emerso che l’Ente, con un contratto sottoscritto nel 2010, ha affidato ad una società privata l’incarico di redigere gli atti, sostenendo una spesa di 112.392 euro, al momento ancora priva di utilitas”.

La stessa Corte ha invitato l’Ente a verificare l’esecuzione degli incarichi in questione, al fine di pervenire, in tempi rapidi, all’adozione degli strumenti medesimi.

Fino al 22 maggio 2018, la gestione dell’Ente è stata affidata ad un commissario straordinario, a seguito della revoca dall’incarico del presidente e dello scioglimento dei Consiglio direttivo disposto il 7 dicembre 2016, con decreto n. 370, dal Ministero vigilante.

L’attuale presidente, nominato con decreto dello stesso Ministero vigilante del 2 febbraio 2018, ha assunto formalmente l’incarico dalla ricostituzione del Consiglio direttivo, avvenuta, sempre con decreto ministeriale, in data 23 maggio 2018.

Con deliberazione del 9 marzo 2019, il Consiglio direttivo ha preso atto delle dimissioni rassegnate da 3 consiglieri, uno dei quali è stato reintegrato con decreto ministeriale a luglio 2019.

L’altro organo dell’Ente, denominato Comunità del parco, è composto dal presidente della Regione Sardegna, dal Presidente della Provincia di Olbia –Tempio e dal sindaco di La Maddalena.

Il Collegio dei revisori, invece, è stato nominato con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze il 19 dicembre 2019, a seguito della cessazione del precedente Collegio. In data 13 gennaio 2020, il componente designato dalla Regione ha rassegnato le dimissioni dall’incarico.

Le unità di personale alle dipendenze del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, alla data del 31 dicembre 2018, erano pari a 23, di cui 21 a tempo indeterminato e 2 a termine. Tra i dipendenti a tempo indeterminato figurano 11 unità di personale assunte dall’Ente ex art. 2, comma 10, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che avevano prestato, per almeno un anno alla data del 31 dicembre 2006, servizio continuativo alle dipendenze di organismi militari della Comunità atlantica (ex base Nato), operanti sul territorio nazionale, e che erano stati licenziati in conseguenza di provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari.

Il Direttore attualmente in carica è stato nominato con decreto ministeriale n. 28 del 4 febbraio 2020, dopo quasi quattro anni, nel corso dei quali l’incarico vacante è stato ricoperto, come facenti funzione, da tre dipendenti dell’Ente (il primo, fino al 17 settembre 2018; il secondo, dal 18 settembre al 23 novembre 2018, quando ebbe a rassegnare le dimissioni, e, il terzo, fino alla nomina dell’attuale Direttore pleno jure).

Nel periodo dal 4 dicembre 2018 al 12 settembre 2019, l’incarico di Direttore, a seguito di convenzione con l’AMP - Area marina protetta di Tavolara - è stato anche affidato, con attività da prestarsi due giorni a settimana e dietro rimborso delle sole spese, al Direttore della stessa AMP.

Nel 2018, la spesa complessiva per il personale è stata pari a euro 1.419.781, registrando un aumento del 3,1% rispetto al 2017, a motivo dell’avvenuto rinnovo contrattuale, ed ha inciso per il 69,6 per cento sul totale delle spese correnti.

La Corte dei conti evidenzia, inoltre, nella suindicata Relazione, che a seguito di verifica amministrativo-contabile effettuata dai Servizi ispettivi di finanza pubblica del Ministero dell’economia e delle finanze - Ragioneria generale dello stato (Mef-Rgs) per gli anni 2011, 2013 e 2014, sono stati indebitamente corrisposti anticipi su compensi incentivanti (premialità e performance) in mancanza di validazione della relazione sulla performance da parte dell’Organismo Individuale di Valutazione (OIV), e che il Ministero vigilante, lo scorso 20 aprile, ha invitato l’Ente ad attivarsi al fine di ottenere la restituzione delle somme in questione.

Con riguardo alle prestazioni istituzionali, l’Ente, nel 2018, ha svolto diverse attività di valorizzazione ambientale e di rilancio dell’immagine (tra le quali, posizionamento passerelle disabili; posizionamento e monitoraggio dei campi boa; protezione dei sistemi dunali dell’Isola di Budelli; controllo della fauna selvatica) e ha realizzato diversi progetti tra cui quello denominato UE “GIREPAM” - Gestione Integrata delle reti ecologiche attraverso i parchi e le aree marine. Si tratta di un progetto, avviato a gennaio 2017 e di durata triennale, finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che intende affrontare e risolvere problematiche comuni a carico di habitat e specie marino-costiere del bacino del Mediterraneo.

Quanto ai contenziosi, la Corte segnala che l’ente riferisce che nell’esercizio in esame erano pendenti 2 procedimenti giurisdizionali passivi in materia di diritto del lavoro, il cui patrocinio legale è stato affidato all’Avvocatura distrettuale dello Stato di Cagliari.

Dalla citata verifica amministrativa effettuata dal Ragioneria Generale dello Stato (Rgs-Mef,) conclusa il 14 febbraio 2019, sono emerse criticità, in particolare, in ordine al mancato recupero di un credito (1.364.367 euro, oltre accessori e spese) derivante da una sentenza del 2008 del giudice ordinario di Tempio Pausania - passata in giudicato nei confronti di un consorzio privato (poi sciolto dal Ministero dello sviluppo economico), a suo tempo concessionario del servizio di gestione dei servizi del parco - senza che l’Ente abbia chiesto la nomina del commissario liquidatore nei termini previsti dal decreto.

L’Ente, scrive la Corte, con nota del 25 ottobre 2019, ha contro dedotto sul punto, affermando di avere avviato una procedura di esecuzione mobiliare, a parziale soddisfazione del credito, conclusasi con una sentenza del giudice delle esecuzioni del Tribunale di Tempio Pausania – Sezione distaccata di La Maddalena – per il valore di 107.712 euro. Il Ministero vigilante ha presentato denuncia per presunto danno erariale.

Con riferimento, poi, alle somme liquidate indebitamente all’ex Direttore dell’Ente, a titolo di retribuzione di risultato 2014 e 2015, riconosciute non dovute dall’OIV, a seguito di denuncia di danno erariale, la sentenza di I° grado n. 12 del 2020, emessa dalla Sezione giurisdizionale Sardegna, ha condannato lo stesso ex Direttore al pagamento della somma di 36.543 euro, oltre accessori e spese.

Quanto al risultato della gestione finanziaria, l’esercizio 2018 si è chiuso con un avanzo finanziario di euro 1.304.641 (+12,1 per cento rispetto al 2017).

Le entrate dell’Ente derivano soprattutto da trasferimenti statali, che nel 2018 sono risultati pari a euro 2.262.854, comprensivi del contributo per far fronte alle spese del personale ex base Nato. Significativa, comunque, la capacità di autofinanziamento, che ha fatto affluire nelle casse delo stesso Ente, per vendita di beni e prestazioni di servizi, la cifra di euro 1.106.625 (+6,6 per cento, rispetto al 2017).

L’avanzo di amministrazione è stato di euro 9.643.441, in crescita rispetto al 2017 (eueo 8.331.936). Il conto economico ha segnato un avanzo di euro 1.221.380 euro (-23,3 per cento, rispetto al 2017). Il patrimonio netto alla fine del 2018 è stato di 12.696.988 euro, a fronte di 11.475.606 dell’esercizio precedente.

Criticità, infine, sono emerse dalla ridetta relazione ispettiva Mef-Rgs, anche in ordine alla vicenda dell’Isola di Budelli che, dopo un lungo iter giudiziario, si è conclusa con il decreto del giudice delle esecuzioni immobiliari di Tempio Pausania del 22 maggio 2014, registrato in data 2 gennaio 2015, che ha trasferito la proprietà dei terreni siti nell’isola all’Ente parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

In particolare, è stato contestato dal Ministero vigilante, con una nota del 21 ottobre 2019, “l’omissione dell’Ente riguardo a qualsivoglia attività volta all’abbattimento degli abusi edilizi intorno all’area prospiciente la ‘Spiaggia Rosa’ nonché l’assenza di revisione del quadro complessivo dei beni immobili da mantenere in uso, come richiesto dal Ministero”.

A preoccupare il Ministero vigilante, di fronte alla mancata eliminazione degli abusi edilizi che persistono sull’Isola, è anche il conseguente ritardo nelle operazioni di accatastamento dell’Isola stessa, su cui aveva chiesto notizie già con una nota del 11 ottobre 2018, “con invito a provvedere in tempi brevi, come peraltro richiesto dall’Agenzia del Demanio …”.

L’auspicio di quanti hanno a cuore le sorti di una delle Isole più belle al mondo è che dalla prossima Relazione della Corte dei conti si possa finalmente apprendere che non solo ogni ostacolo per l’accatastamento di quella meraviglia della natura che è l’Isola di Budelli sia stato superato ma anche che al mitico Mauro Morandi – oggi ottantenne, unico abitante e custode dell’Isola per conto della vecchia proprietà, considerato occupante senza titolo – venga concessa una sorta di cittadinanza onoraria dell’Isola di Budelli, così da risparmiargli l’onta di uno “sfratto” che farebbe male a tanti, soprattutto all’Isola di cui è stato solitario compagno per oltre trent’anni.

(5 - continua)

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