Confesso che fin dalle elementari la matematica mi fu sempre ostica. Espressioni, equazioni, radice quadrata ecc. sono cose che, dopo gli studi alle medie, al ginnasio e al liceo ho completamente rimosse. Praticamente son regredito alle quattro operazioni. Una cosa però ho tenuto a mente di quegli insegnamenti: la matematica non è un’opinione. Ieri sera il numero che sono riuscito a dedurre è 142 milioni. Da cosa nasce? Nasce dalla moltiplicazione di un milione per 142 giorni: dal 10 gennaio al 31 maggio.
Mi spiego. E’ un numero che ho ricavato da quanto ho sentito dire dalla scrittrice e opinionista Antonella Boralevi ieri sera a “Otto e mezzo”. Siccome il governo, ha detto l’insigne matematica, ha promesso di vaccinare 21 milioni di italiani entro maggio, va da sé che la cosa appare del tutto inattendibile perché, secondo la nota opinionista, occorrerebbe fare “un milione di vaccini al giorno”. Il tutto detto con grande sicumera e con l’accusa al governo di non dirci la verità e di non avere “la percezione dei dati di realtà”.
Impressionato dalla preparazione della Boralevi ho iniziato a contare. Siamo al 10 gennaio, ci sono ancora 21 giorni alla fine del mese, + 28 di febbraio, + 31 di marzo, + 30 di aprile, + 31 di maggio = 141. Altro che 21 milioni, con un milione di vaccinati al giorno si arriva a 70 milioni e mezzo di italiani vaccinati con le due iniezioni richieste dal siero Pfizer, ben oltre l’intera popolazione italiana.
La campagna di vaccinazione è cosa assai seria. Sarà una battaglia campale: organizzativa, politica e culturale. Lo si vede già adesso con l’agitarsi scomposto dei giornali di destra e di quelli anti Conte a prescindere. Per ora i dati dicono che in questa campagna l’Italia è in testa a tutti gli altri paesi europei. Meglio così, visto che in molti altri campi siamo quasi sempre in coda. Se l’intera popolazione italiana sarà vaccinata entro l’anno sarà un grande risultato. Sui numeri strampalati dati dalla Boralevi avrebbero dovuto controbattere gli ospiti in Studio: i giornalisti Telese e Zurlo – è di destra ma sa far di conto -, la sottosegretaria Zampa, l’epidemiologa Salmaso e anche la conduttrice Lilli Gruber.
Perché? Ma perché la matematica non è un’opinione.
Aldo Pirone
Coautore del libro "Roma '43-44. L'alba della Resistenza"
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