Ha lasciato il mondo accademico nel 2007 e ha lavorato nel settore finanziario per quattro anni, due dei quali presso l'hedge fund D. E. Shaw.
Dopo essersi disincantata del mondo della finanza, Cathy è entrata in “Occupy Wall Street” un movimento di contestazione pacifica, nato nel settembre 2011 per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario, che si è concretizzato in una serie di dimostrazioni di New York, presso lo Zuccotti Park.
I partecipanti manifestavano principalmente contro l'iniquità economica e sociale sviluppatasi a seguito della crisi economica.
Nel 2016, Cathy ha pubblicato il libro Weapons of Math Destruction, tradotto in italia col titolo Armi di distruzione Matematica. Come i big data aumentano la disuguaglianza e minacciano la democrazia. Un saggio che mostra come, lungi dall'essere modelli matematici oggettivi e trasparenti, gli algoritmi che ormai dominano la nostra quotidianità iperconnessa sono spesso vere e proprie "armi di distruzione matematica" perché non tengono conto di variabili fondamentali, incorporano pregiudizi e se sbagliano non offrono possibilità di appello.
Queste armi pericolose valutano insegnanti, studenti e l'operato dei lavoratori; vagliano curricula, stabiliscono se concedere o negare prestiti, influenzano gli elettori, monitorano la nostra salute.
Basandosi su “case studies” nei campi più disparati ma che appartengono alla vita di ognuno di noi, Cathy O'Neil espone i rischi della discriminazione algoritmica a favore di modelli matematici più equi ed etici. Perché rivestire i pregiudizi di un'apparenza statistica non li rende meno pregiudizi.
La scienziata ha fondato ORCAA (O'Neil Risk Consulting & Algorithmic Auditing), che "aiuta le aziende e le organizzazioni a gestire e controllare i loro rischi algoritmici". Ora vive a New York con suo marito Aise Johan de Jong e i loro tre figli.
Per approfondire: Sara Sesti e Liliana Moro, "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", pag. 250, Ledizioni, Milano, 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
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