Arya Rajendran, un sorriso irresistibile e l’aspetto della studentessa ingenua, “tutta libri e ottimi voti”, nel gennaio 2021 è divenuta con i suoi 21 anni la più giovane prima cittadina mai eletta in India.
La ragazza, che saluta col pugno chiuso in una immagine sul suo profilo Facebook, studia al secondo anno di matematica nel College All Saints della città e proviene dalla tipica famiglia keralese, media borghesia e fervente fede marxista.
Il padre, K Rajendran, elettricista, e la madre Sreelatha, agente della compagnia nazionale indiana di assicurazioni, l’hanno iscritta alla sezione giovanile del partito quando aveva appena sei anni consentendole, così, di avere al suo attivo una lunga militanza, soprattutto nelle battaglie per i diritti sociali e delle donne.
Arya, che intende conciliare l’impegno in politica con la laurea in matematica, ha subito rintuzzato le critiche di chi la definiva una marionetta nelle mani del partito.
“Rispondero con i fatti”, ha detto prima di annunciare il suo primo obiettivo per la città: “Organizzerò la gestione dei rifiuti, compito nel quale tutti i miei predecessori hanno fallito. Grazie alla raccolta differenziata, potremo muoverci verso le fonti rinnovabili”.
Esponente del Communist Party of India-Marxist (Cpm), la formazione maggioritaria nello Stato del sud, Arya ha sconfitto il candidato del partito del Congresso. Prima di lei, la più giovane prima cittadina di tutta l’India era stata Sabitha Begum, 23 anni, eletta, sempre in Kerala, a Kollam.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza"
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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