In una recente trasmissione televisiva, veniva stilata la classifica dei giocattoli più venduti per il Natale 2021. Ho notato con sconforto che le scelte degli adulti tendono ancora a veicolare stereotipi duri a morire.
Ai bambini si regalano soprattutto robot, radio telecomandate e videogiochi come Super Mario, l’idraulico con i super poteri, o la serie Star Wars. Alle bambine si donano le bambole LOL o Swing, corredate di cucina, negozio e passeggino. E anche il Ciccio Bello, un bambolotto nato nel 1962. Meno gettonati, in generale, libri e laboratori.
Una nota positiva arriva dall’ azienda Mattel: mentre nel 1992 usciva “Teen talk Barbie”, la Barbie parlante che tra le frasi preimpostate diceva “LA MATEMATICA È DIFFICILE”, suscitando già trent’anni fa numerose polemiche, negli scorsi anni la bambola ha cambiato registro.
Sono state realizzate, infatti, diverse Barbie che possono fornire alle bambine modelli cui ispirarsi per scegliere il proprio futuro fuori dagli schemi: bambole che hanno le sembianze dell’astronauta Samantha Cristoforetti o di Katherine Goble, matematica calcolatrice di traiettorie, presso la NASA negli anni cinquanta.
Sarebbe importante una scelta di giochi che liberi bambini e bambine da vecchi stereotipi e da limitazioni, fin dai primi anni.
Nell’immagine in alto, la scienziata Sarah Gilbert (coinventrice della formula del vaccino contro Covid-19 prodotto da AstraZeneca) con tailleur nero e capelli rossi, in versione Barbie insieme ad altre bambole ispirate alle donne attive nel campo sanitario.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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