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Venerdì, 26 Apr 2024

di Enzo Boschi*

"Di tempeste ne aveva incontrate, naturalmente. Era stato bagnato fino all'osso, sbattuto, travagliato ... Ma non aveva mai incontrato la forza incommensurabile e la collera smodata, la collera che passa e si esaurisce senza mai placarsi - la collera e la furia del mare irritato. Sapeva che esiste, come sappiamo che esiste il delitto e l'odio ...".

Così scriveva Joseph Conrad nel 1902 (Tifone, nella splendida traduzione di Ugo Mursia, Einaudi Editore), raccontando del capitano MacWhirr che, a bordo della sua nave Nan-Shan, decide di affrontare un terribile tifone nell'Oceano Indiano invece che aggirarlo perché ...
Non voglio rovinare il piacere della lettura per chi ancora non lo avesse letto, forse del più bel romanzo di mare che sia mai stato scritto.

Abbiamo letto sui quotidiani dello "scatenarsi degli elementi" sulle Filippine, dove una decina di giorni fa si è verificato un violento tifone ... Un tifone mai visto prima: venti a 300 km orari, case travolte, alberi sradicati, migliaia di vittime, centinaia di migliaia di senzatetto, senza cibo, senza acqua potabile ...

Abbiamo apprezzato le spiegazioni tecniche con i bei disegni che la grafica moderna consente su come un ciclone si forma e si sposta e le impressionanti immagini dal satellite. Abbiamo imparato che la causa ultima è la temperatura elevata degli oceani e che cicloni così forti si possono avere per la grande estensione dell'oceano stesso.

Abbiamo tirato un respiro di sollievo quando ci hanno spiegato che il Mediterraneo è troppo piccolo per generare fenomeni così drammaticamente violenti. Ma sarà poi vero?

Tutto questo sui principali mezzi di informazione è durato un paio di giorni. Poi il PdL che si scinde, Scelta Civica che si spacca, il PD sull'orlo di una crisi di nervi, la Cancellieri umana che non ha mentito, la UE che dice a Letta che la manovra non va bene, le "spese pazze" dei Consiglieri della Regione Emilia-Romagna ... hanno, giustamente, ripreso il sopravvento.

C'è stato appena il tempo di apprendere che se i cicloni si generano per la temperatura elevata dell'oceano è giocoforza concludere che la causa ultima dell'aggravarsi di queste disgrazie è il riscaldamento globale del nostro Pianeta. E abbiamo dovuto subire tutte le litanie da effetto serra: la temperatura si alzerà sempre di più, i cicloni saranno sempre più violenti, l'anidride carbonica sempre più densa, i ghiacciai che si restringono ...

I profeti di sventure climatiche, molto apprezzati nelle televisioni, hanno avuto gloria e soddisfazione: si vedeva chiaramente che facevano fatica a nascondere il loro compiacimento! E nell'avvertirci della possibilità di eventi ulteriori, magari anche più devastanti, non si potevano non notare, pur nello sguardo rivolto a un futuro funesto, barlumi di speranza per riconoscimenti sempre più prestigiosi.

E non sono mancate le dotte prediche su come limitare i consumi, inviti a cambiare stile di vita e a tornare alla semplicità della vita agreste per limitare i danni ...

Purtroppo queste prediche non funzionano e, dopo attenta riflessione, ho capito perché e ritengo mio dovere condividere questa mia scoperta!

I sacerdoti della difesa dell'ambiente, apparendo in televisione, mostrano troppo evidentemente di essere sovrappeso e si fa fatica immaginarli mentre riducono i loro consumi per il bene dell'umanità o almeno per dare l'esempio. Anzi vedendoli così rubicondi, anche se lo facciamo certamente in maniera inconsapevole, ci sembra che loro stessi non credano in quello che dicono e decidiamo così di continuare lo stile di vita che abbiamo sempre seguito.

Non a caso, malgrado continui allarmi di disastri prossimi venturi, nessun provvedimento serio a nessun livello è stato preso per ridurre i cosiddetti cambiamenti climatici.

Sono convinto che il primo problema da risolvere sia proprio la comunicazione, anzi, sopratutto, l'aspetto esteriore di chi la fa. Personalmente la televisione la guardo ma spesso non l'ascolto e molti mi hanno detto che fanno altrettanto. Cercherò di dimostrarlo con un fatto apparentemente lontano ma, a mio avviso, "emblematico", come suol dirsi.

Un mio caro amico fa il mendicante professionista. Professionista in senso stretto: laureato al DAMS, con voce sepolcrale che rimbomba sotto i portici di Bologna, manifesta miseria e disperazione. Sostiene, parlando con me, di essere un benefattore perché riesce a soddisfare il bisogno insito in tutti noi di aiutare gli altri (su questo argomento credo abbia fatto la tesi di dottorato).

E' difficile, credetemi, sentendolo mendicare, resistere alla tentazione di dargli del denaro, di portarlo a casa, di adottarlo ... O meglio era difficile. L'ho incontrato alcuni giorni fa e mi ha confidato, avvilitissimo, che non guadagna più quasi niente. Attribuisce questo momento infausto alla crisi e alla concorrenza degli extracomunitari. E' invece ovvio che nessuno si commuove a causa del suo aspetto florido, conseguente al suo successo professionale. Il suo lamento non è più credibile venendo da un uomo in sovrappeso.

Insomma, tornando a noi, per limitare i danni del riscaldamento globale è assolutamente necessario trovare climatologi magri ed emaciati, dotati di una voce stentorea che, con toni apocalittici, siano in grado di terrorizzarci adeguatamente e convincerci a cambiar stili di vita.

E poi sarebbe anche bello qualcuno che se ne intendesse davvero e che spiegasse esattamente come stanno le cose perché non è vero che è tutto chiaro e compreso.

Comunque il capitano MacWhirr, ignaro di tutto questo, non esita a dirigersi con la sua nave e il suo carico umano verso il pericolo. "C'era nei loro movimenti l'accorta prudenza della riflessione e la decisione di una forza possente. Questo era il loro compito: blandire pazientemente una nave sconvolta sopra la furia delle onde e nella direzione precisa donde soffiava il vento".

Con lo stesso spirito del capitano, mettiamo in sicurezza il nostro territorio con tutti i mezzi tecnologici a disposizione e con molto buonsenso. E limitiamo le chiacchiere.

*Geofisico

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