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Giovedì, 25 Apr 2024

di Enzo Boschi*

Domenica scorsa 6 aprile, quinto anniversario del terremoto di L'Aquila, a tarda sera nel mio sito TW è apparso improvvisamente un tweet di Giulia Cimini, a me sconosciuta, che mi invitava a vergognarmi per aver mandato via dall'INGV un sismologo, Gaetano De Luca, perché già negli anni novanta aveva previsto il terremoto del 2009.

La Cimini informava di questa mia ulteriore nefandezza il Presidente Matteo Renzi, la Senatrice aquilana Stefania Pezzopane e Mauro Tedeschini direttore del quotidiano Il Centro, il principale giornale in Abruzzo, che questa mattina pubblica alcuni miei tweet.

Il nome De Luca mi era familiare ma non riuscivo a collegarlo a un qualsiasi avvenimento che avesse a che fare con la previsione dei terremoti.

L'INGV coinvolge più di un migliaio di persone sparse sull'intero territorio nazionale e ricordarle tutte, con le loro attività, non è facile, tenendo anche conto del fatto che ne sono fuori ormai da quasi tre anni.

Mi sono, comunque, agitato: da quando un tribunale mi ha definito omicida (per terremoto), ogni cosa per me assume sempre contorni preoccupanti. Tendo a ingigantire anche dettagli poco significativi.

Grazie a internet, ho impiegato più di due ore a trovare la spiegazione.

Ho scoperto un'intervista a Gaetano De Luca dove racconta dell'abnorme amplificazione sismica del suolo che aveva misurato nell'Aquilano in concomitanza a terremoti verificatisi vicino a L'Aquila nel 1996 e 1997 e come, avendone informato tempestivamente i suoi superiori, ne erano conseguiti problemi con il suo ente di appartenenza che lo invitò a minimizzare, se non addirittura a ritrattare quanto aveva affermato (benché su basi scientifiche) per non creare "inutili allarmismi"!

Solo che il suo ente di appartenenza non era l'INGV, che in questa parte decisamente commendevole della vicenda non c'entra per niente.

L'INGV è l'ente che accoglierà Gaetano a braccia aperte e gli affiderà incarichi molto delicati, per esempio nella gestione della rete sismica nazionale. Questo dopo che, in seguito allo sgradevole episodio, la permanenza di De Luca nel suo ente originario risultò compromessa.

Tutto questo molti anni prima che si verificasse il terremoto di L'Aquila.

Insomma, un fatto diametralmente opposto a quanto descritto da Giulia Cimini, la quale ha alla fine ammesso su mia insistenza, con un altro tweet, di essersi sbagliata.

Mi ha augurato la buona notte e mi ha invitato a non trattare più De Luca come "una Cassandra".
Il che dimostra però che non aveva capito molto. Anche perché, successivamente, mi ha invitato a ricostruire a L'Aquila, tenendo conto del fattore log10 (sic!) di amplificazione e di non perdermi in bizantinismi burocratici.

Poi mi ha twittato "pace" e mi ha mandato "in regalo" un'immagine della Madonna.
Chissà con chi credeva di parlare!?!

Tutto questo è un episodio minimo, trascurabile, addirittura ridicolo e di rilievo solo per me. Me ne rendo conto.

Ciononostante sarei autorizzato ad immaginare che in linea di principio il Presidente del Consiglio, la Senatrice Pezzopane e il Direttore de Il Centro (o chi per loro) e i moltissimi che seguono TW ritengano che io mandi via la gente se allarma sul rischio sismico aquilano invece di rassicurare, come invece addirittura pretenderei minacciando!

Il che, sarete d'accordo, non è cosa di cui andar fieri e, nel mio caso specifico, non è cosa da sottovalutare.

I tweet successivi di smentita di Giulia sono poi tutt'altro che chiari e potrebbero addirittura ingenerare ulteriori sospetti su mie malversazioni di varia natura.

Il giorno dopo ho ricevuto comunque una lettera piena di riconoscenza e stima da parte di Gaetano De Luca, che mi ha un po' riconciliato con il mondo. Sono felice di aver contribuito anni fa a impedire che un ricercatore così bravo abbandonasse la ricerca, anche se il passaggio all'INGV gli ha fatto perdere il riconoscimento di ben 13 anni di anzianità, che con i tempi che corrono, in termini economici, non sono poco.

Speriamo che presto arrivi per lui il giusto riconoscimento che merita.

Dedico sempre più attenzione ai social network. Hanno effetti imprevedibili e a mio avviso vanno considerati con cura.

Ne ho avuto una riprova proprio ieri, lunedì, avendo avuto modo di leggere il testo di una durissima interrogazione parlamentare nei confronti dell'operato delle commissioni per l'abilitazione a ricoprire cattedre universitarie. Vi si facevano esplicitamente i nomi di tre geofisici di altissimo livello, bocciati dalla commissione 04/A4.

Ebbene sono esattamente i tre nomi che, a titolo esemplificativo, avevo citato in un tweet di decisa protesta contro l'operato, a mio parere sciagurato, di quella commissione.

Il tweet fu poi ripreso dal Foglietto, dal Corriere della Sera, da Repubblica, dal Fatto quotidiano ... fino ad arrivare in Parlamento.

Ritornando alla mia (adesso) "amica" Giulia Cimini, che prima mi insulta e poi mi manda in regalo un'immagine della Madonna (invitandomi però sempre a tener conto del fattore di amplificazione log10), voglio dire che conosco molto bene coloro, fortunatamente pochi, che in maniera molto più subdola e molto meno naïf cercano di screditarmi ad ogni piè sospinto. Li conosco e vedo le loro attività, i loro affari, la loro scarsissima propensione alla ricerca scientifica avanzata e conosco le motivazioni del loro comportamento.

Un giorno, presto, scriverò del loro squallore e in quel caso l'invio di immagini sacre non sarà sufficiente a commuovermi.

*Geofisico

P.S. Nell'ultimo mio articolo sul Foglietto ho fatto presente che l'unico Dottorato italiano in Geofisica (Bologna) stava per diventare una parte del Dottorato in Fisica, per il disinteresse dell'INGV nel continuare a sostenerlo.

Una buona notizia: grazie all'ARPA Emilia Romagna e all'ISAC-CNR, il Dottorato in Geofisica sopravviverà. Non ci sarà l'INGV ... che però sembra ormai condannato a una marginalizzazione irreversibile, forse voluta.

Tant'è!

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