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Giovedì, 28 Mar 2024

Il 18 luglio sulla Gazzetta di Modena è apparso un articolo in cui si afferma che sei docenti americani, dopo un'accurata analisi dei dati disponibili, hanno dichiarato che le operazioni di estrazione petrolifera effettuate al Cavone non hanno alcuna responsabilità sull'accadimento dei due terremoti di magnitudo 6 circa, verificatisi in Emilia nel maggio del 2012.

Più precisamente affermano che "non c'è ragione per sospettare" una simile causa, come anche il semplice buon

senso suggerisce.

Nessuno ha smentito la notizia e quindi la possiamo considerare vera.

Purtroppo non è specificato chi siano questi sei docenti. Certamente io non sono in grado e per di più non sono interessato a scoprirlo. La Gazzetta dice solo che sono americani al solito sottintendendo che in quanto tali sono bravi.

Questo gruppo di "docenti americani" avrebbe quindi sciolto il dubbio amletico provocato della commissione ICHESE che, incaricata di stabilire le cause delle scosse emiliane, aveva concluso i suoi lavori affermando che le estrazioni petrolifere al Cavone potevano aver generato i due forti sismi del 2012 ma che purtroppo non potevano dimostrarlo.

Certamente non il massimo della serietà scientifica, in ogni caso una conclusione ridicola che ha fatto giustamente infuriare gli emiliani che vivono nelle zone epicentrali molti dei quali anche in condizioni tuttora non particolarmente gradevoli.

C'è anche da ricordare che il rapporto ICHESE è stato tenuto riservato per un paio di mesi e soltanto un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista Science ha obbligato la Regione a uscire allo scoperto con giustificazioni un po' penose sul "ritardo".

Non si può poi sottacere il fatto che il rapporto ICHESE, scritto in un brutto inglese, è praticamente illeggibile anche per chi di queste cose un po' si intende.

Considero questo fatto insultante per noi cittadini e un'ulteriore prova della smodata arroganza di uomini di potere piccoli e mediocri, non all'altezza dei compiti loro attribuiti non si sa come e su quali basi.

Un rapporto simile dovrebbe essere scritto in italiano, usando un linguaggio non troppo specialistico per consentirne la comprensione a chi, dotato di buona volontà, voglia farsi un'idea del problema.  Un diritto inalienabile! Questo anche sulla base dei continui richiami che da qualche anno si fanno sulla trasparenza e sul dovere della comunicazione da parte di coloro che ci amministrano. Richiami che evidentemente valgono solo per gli "altri".

Non sarà facile stabilire quanti, e quanto, hanno "lavorato" sulla questione dell'origine dei due terremoti emiliani del 2012. E neanche stabilire quanti documenti riservati siano stati prodotti e archiviati e quanto denaro pubblico sia stato speso.

Una cosa è certa: si tratta complessivamente di un'enorme sciocchezza complessiva di cui, volendo, è facile individuare gli attori principali e le numerose comparse.

L'articolo della Gazzetta di Modena riferisce alla fine che sarà l'Ingv che dovrà "validare" le affermazioni dei sei prestigiosi docenti americani. Solo allora, se ho ben capito, si potrà concludere questa vicenda grottesca.

Qualcosa però non torna: in un comunicato stampa del Ministero delle infrastrutture e dello sviluppo economico (Mise) si era chiaramente evidenziato che ICHESE aveva sentito il parere dell'Ingv e che, quindi, il rapporto poi preparato teneva conto anche delle affermazioni del massimo ente geofisico europeo. Pertanto, a meno che le convinzioni Ingv non siano cambiate negli ultimi mesi, non si comprende la necessità di questo ulteriore passaggio.

In più il Presidente dell’Ingv, quando uscì l'articolo sulla rivista Science, invitò in maniera decisa i ricercatori dell’ente da lui presieduto a esprimere opinioni solo a titolo personale e si ripromise di esprimere un proprio parere successivamente: parere probabilmente anche questo "secretato" oppure del tutto irrilevante, visto che nessuno ne ha parlato.

Tutta questa storia sembra addirittura aver messo in discussione la più che legittima libertà dei ricercatori impiegati in un ente pubblico di esprimere un parere su questioni di loro competenza. Una cosa inaudita!

Confesso che in me, e non solo in me, aumenta la sensazione che ci troviamo di fronte a una colossale "manfrina", il cui sviluppo disastroso non si riesce più a controllare.

Si inventano passaggi sempre nuovi, per cercare una via d'uscita onorevole, che appare sempre più introvabile e che sarebbe ora di riconoscere che non esiste. La mancanza assoluta di senso del ridicolo aggrava tutto quanto.

Particolarmente assurdo è l'insieme di esperimenti e misure che è stato proposto ed effettuato per uscire dal dilemma ICHESE.

Per "uscire dal dilemma", gli esperimenti avrebbero dovuto dimostrare, a di là di ogni dubbio, che l'iniezione di fluidi provoca terremoti di magnitudo 6. Oppure dimostrare, sempre con assoluta certezza, che non li provoca. Tutte le chiacchiere sulla sismicità indotta, provocata, triggerata ... in connessione a scosse di magnitudo 6 sono solo chiacchiere.

I ragionamenti fatti e le misure eseguite possono anche essere interessanti ma non possono portare a nessuna certezza e sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Il problema semplicemente non esisteva, come semplicemente non esiste la soluzione di un problema che non esiste.

Dovrà comunque essere chiarito in tutti i dettagli il perché di tutto questo e il comportamento di alcuni dei personaggi.

In vari articoli scritti sul Foglietto, ho ricondotto tutta la vicenda a due fatti ben precisi: il non recepimento in Emilia delle indicazioni della Mappa di Pericolosità Sismica e la totale mancanza di indicazioni ufficiali da seguire dopo la prima scossa, quella del 20 maggio.

Sviare ad ogni costo l'attenzione da queste due omissioni rende chiara la vicenda. Sarà anche interessante "scoprire" a chi è venuto in mente il Cavone come generatore di terremoti ... in mancanza di meglio e come "ultima spiaggia". Non sarà difficile e qualcuno dovrà almeno vergognarsi ...

Ritorneremo, comunque, sull'argomento dopo la "validazione" Ingv, che dovrà esprimersi con un documento, leggibile anche per noi semplici cittadini, ampiamente pubblicizzato.

L'Ingv è un Istituto la cui indipendenza culturale e scientifica è stabilita a garanzia di noi cittadini.

È lecito, dunque, aspettarsi un documento esaustivo, che chiarisca questa vicenda una volta per tutte.

*Geofisico

P.S.

Mentre l’articolo era in corso di impaginazione, ho appreso i nomi dei sei docenti americani, tutti di altissimo livello:

Luciana Astiz – University of California San Diego;

James H. Dieterich – University of California Riverside;

Cliff Frohlich – University of Texas at Austin;

Bradford H. Hager – Massachusetts Institute of Technology;

Ruben Juanes - Massachusetts Institute of Technology;

John H. Shaw – Harvard University.

Si tratta di sei scienziati che appartengono al Gotha della moderna ricerca geofisica.

Avrebbero dovuto, a mio avviso, essere consultati subito, anche per la notoria indipendenza, oltre che per l’indiscussa conoscenza della materia.

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