Sabato sera stavo guardando distrattamente il telegiornale de La7 quando all'improvviso ho visto Nadia Pinardi assieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Presidente le stava conferendo il titolo di Commendatore per i suoi alti meriti scientifici. Mi sono attaccato al telefono per capire subito che cosa era successo.
Nadia mi ha raccontato che il 7 marzo era la giornata della Terra e, siccome precede di un giorno la giornata della Donna, il Presidente aveva deciso di dare un riconoscimento a quattro donne distintesi in vari campi di attività.
Nadia è stata premiata per la ricerca scientifica.
La motivazione ufficiale: "Per il suo contributo scientifico, testimoniato anche da numerosi riconoscimenti internazionali, in campi strategici per uno sviluppo sostenibile quali l'oceanografia e la climatologia".
Nadia Pinardi è notissima negli ambienti internazionali delle Scienze della Terra. Dopo essersi laureata in Fisica a Bologna ha trascorso cinque anni ad Harvard per conseguire il PhD, cioè il dottorato nell'Università più prestigiosa del mondo. La sua tesi di laurea è ormai considerata un classico della moderna Oceonagrafia Fisica.
Successivamente ha lavorato in altri importanti centri internazionali di ricerca.
In tutti i venti anni della sua carriera ha affrontato questioni fondamentali di meccanica dei fluidi ma si è anche concentrata sullo sviluppo dell’oceanografia operativa. Seguendo un po' la logica del Servizio di Sorveglianza Sismica dell'INGV ha sviluppato per la prima volta al mondo il Servizio di Previsioni del Tempo del Mare. Lo ha messo a punto presso l’INGV di Bologna in stretta collaborazione con il Corso di Scienze Ambientali dell’Università di Bologna e il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Adesso è riprodotto in molte parti del Pianeta.
Nadia, malgrado lusinghiere proposte di prestigiosissimi centri di ricerca oceanografica, ha preferito tornare in Italia. E non solo per motivi sentimentali. So che considera il Mediterraneo un campo di studio interessantissimo per lo più ancora inesplorato.
Nel suo discorso di ringraziamento ha giustamente sottolineato la carenza di corsi universitari che possano sostenere la ricerca e lo sviluppo delle attività produttive legate al mare, in particolare l’oceanografia fisica, e ha auspicato più forza alle scienze che si occupano della conoscenza integrata del sistema Terra.
Il Presidente nel suo successivo intervento ha mostrato grande apprezzamento per le parole di Nadia.
E allora: complimenti, congratulazioni e un forte abbraccio a Nadia Pinardi, degnissima rappresentante dell'unica vera scuola di Geofisica italiana: quella nata agli inizi degli anni '70 a Bologna, grazie al grande Giampietro Puppi, di cui è stata forse la migliore allieva.
Che bello avere la possibilità di scrivere una notizia esaltante e commovente almeno per una volta sul Foglietto!
Martedì prossimo, comunque, si ricomincia!
*Geofisico