Comunicato Usi/RdB
“In presenza di specifiche esigenze funzionali, l’Amministrazione, prima della conclusione della procedura selettiva, potrà aumentare il numero dei posti a concorso”.
Questo il testo dell’impegno assunto il 14 luglio 2010 dall’Istituto guidato da Enrico Giovannini, in occasione della sottoscrizione dell’accordo sui criteri di applicazione dell’art. 54 per le progressioni di livello.
Con la pubblicazione, avvenuta ieri, delle graduatorie dei predetti concorsi, per un numero di posti pari a quello messo a bando con la delibera n. 545 del 2 agosto 2010, appare evidente che l’amministrazione ha totalmente ignorato l’impegno, dal momento che si è ben guardata dall’aprire un serio confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, che non può essere ridotto ad una semplice comunicazione a pochi minuti dalla pubblicazione delle graduatorie già firmate e protocollate.
Evidentemente, il presidente e il direttore generale ad interim hanno preferito dirottare consistenti risorse per lo scorrimento di idonei in concorsi per livelli elevati, di cui non appare facile comprenderne l’utilità.
Così operando, l’amministrazione Giovannini ha perso una grossa occasione per chiudere una vicenda, quella dell’art. 54, che ha creato e continuerà a creare turbolenze all’interno dell’ente, soprattutto per essere nata male nel maggio del 2007, quando alcune sigle sindacali irresponsabilmente sottoscrissero un accordo per la progressione di livello di un limitatissimo numero di lavoratori.
Solo l’impegno di Usi/RdB, a partire dal gennaio scorso, ha permesso che dalle graduatorie di quella procedura concorsuale potessero scorrere oltre 200 idonei, ottenendo, in aggiunta, una nuova procedura selettiva per complessivi 133 posti, con la medesima decorrenza giuridica ed economica (1° gennaio 2009) nonché il citato impegno a valutare l’aumento dei posti, che però, come detto, l’amministrazione ha clamorosamente disatteso.
Del tutto fuori luogo, dunque, si appalesa il trionfalistico comunicato datato 27 dicembre 2010 del direttore centrale del personale (alias direttore generale ad interim) che, senza spendere una sola parola sull’impegno di cui innanzi, parla di conclusione di “un anno particolarmente importante per la valorizzazione del personale dell’Istituto”, anche per “l’aumento della indennità di ente”.
Anche su questo ultimo punto, il direttore centrale del personale/generale ad interim evita di chiarire le ragioni per le quali fino ad oggi non ha fornito ad Usi/RdB la documentazione idonea a certificare la veridicità e la correttezza delle operazioni di calcolo e di riparto del salario accessorio.
Pertanto, il comunicato dell’amministrazione sembra trasudare demagogia, contro la quale Usi/RdB continuerà a battersi per la tutela dei diritti dei lavoratori.