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Giovedì, 04 Lug 2024

Redazione

Ieri mattina, 8 settembre 2011, su invito dell’Amministrazione gli RLS dell’Istat hanno effettuato un sopralluogo presso la sede di viale Oceano Pacifico, di proprietà dell’Enpam, dove da lunedì prossimo verrà trasferito il personale ora allocato in via Ravà.

Un precedente sopralluogo era stato effettuato il 27 maggio 2011.

Di seguito, la nuova relazione che Gaetano Sberno, Rls in rappresentanza di Usi/RdB, ha trasmesso allo stesso sindacato.

1)     Non sono riuscito a capire se le certificazioni riguardanti l’impianto idrico, elettrico, di condizionamento e la certificazione tecnica sul funzionamento delle pompe ecc, siano state consegnate all’Istat. A detta del responsabile che ci accompagnava durante il sopralluogo il 97% (sic!) delle certificazioni è stata consegnata, secondo ill Dott. Babudri le certificazioni invece stanno arrivando all’Istituto “in ordine sparso”….

2)     L’area al piano terra e l’area di parcheggio lunedì mattina si “dovrebbero” presentare agli occhi dei primi colleghi diviso in due parti, causa la presenza del cantiere. Ad oggi l’area che dovrebbe essere chiusa non lo è, con tutti i disagi che ne seguono per chi lunedì mattina entrerà nella sede.

3)     La hall è stata ultimata per quanto riguarda la parte muraria. I tornelli funzionanti sono posizionati alla destra dell’entrata (2 normali e 1 per disabili). Forse all’inizio saranno pochi, dato che quelli a sinistra non sono stati installati per le problematiche del punto 2. Al momento la reception si presenta ancora non pronta con i collegamenti sia telefonici, ai tornelli e ai sistemi di allarme in via di collegamento.

4)     A causa del punto due, per almeno due mesi il transito delle auto verso il parcheggio è a senso alternato su una unica strada. Il problema è che ad oggi non era stato installato ancora nessun semaforo a sensori (tipo quello della sede Tuscolana) e inoltre su questa strada larga 3,5 metri il transito è anche pedonale per i colleghi che si recano al parcheggio o che entrano in ufficio. Solo la strada che unisce l’entrata dal parcheggio è lunga 100 metri…i parcheggi più lontani distano dall’entrata 150 metri. Ho fatto richiesta per una maggiore illuminazione (ora affidata a sporadici lampioncini) e alla costruzione di un piccolo marciapiede per dare un minimo di sicurezza ai pedoni in transito, un responsabile dell’LTA  mi ha detto che ci stanno “pensando”. Peccato che i lavori nella sede siano iniziati 2 anni fa e ad oggi stiamo ancora verificando cosa manca per avere un minimo di sicurezza). Infatti, il problema dei pedoni resterà anche a cantiere ultimato, dato che anche l’altra parte (il lato sinistro dell’edificio) per ora chiuso, è priva di marciapiedi. Alla fine dei lavori ci saranno solo una trentina di posti auto posizionati ad una distanza dall’entrata che varia dai 50 ai 30 metri, mentre gli altri saranno ad una distanza maggiore.

5)     I 200 posti auto indicati sulla “informativa al personale” divulgata  in questi ultimi giorni sull’avviamento della sede di viale Oceano Pacifico, per ora sono solo sulla carta. Con la chiusura di metà area per il cantiere restano a disposizione del personale i circa 40 posti auto esterni all’edificio (ma ricordo che sono pubblici e che per ora sono utilizzati dai numerosi operai presenti nella sede) e 94 nell’area parcheggio, più due per disabili che per “fortuna” sono realizzati vicino all'entrata.

6)     I pini nell’area parcheggio sono stati (come richiesto a giugno) ampiamente potati e l’area sottostante è stata completamente sgombrata dai rami che erano caduti. Tutte le siepi intorno sono state potate e le alte erbacce limitrofe alla recinzione perimetrale sono state tolte. Resta solo con il passar del tempo il “problema caduta pigne”.

7)     L’impianto antincendio presente lungo la strada che porta al parcheggio e nell’area di sosta non è stato né ultimato né collaudato e mancano alcune manichette.

8)     La sala congressi al piano terra è ancora da ... “pensare” ed è un cantiere aperto. La futura realizzazione causerà sicuramente disagio al personale.

9)     I cavi di rete al terzo piano e in alcune stanze del piano terra sono stati installati, si sta proseguendo con gli altri piani.

10) Le aule sindacali al piano terra saranno pronte per ottobre.

11)  Il condizionamento funziona! Oggi a confronto di giugno hanno accesso l’impianto e nelle varie stanze si “respirava”. Al piano terra l’impianto di tutte le stanze è stato sostituito con uno nuovo e così anche nelle cabine elettriche posizionate ad ogni piano, mentre sui restanti tre piani l’impianto è quello vecchio, ma revisionato nei cablaggi e con i filtri nuovi. In ogni stanza è possibile regolare la temperatura e la velocità d’immissione aria del proprio impianto. Resta anche se chiuso (giustamente) un minimo di ventilazione forzata.

12)  Anche le trombe delle scale hanno il riscaldamento, ma non l’impianto di  condizionamento.

13)  Come pavimentazione purtroppo è stato utilizzato il linoleum in tutti i piani. Con il passare del tempo, ad avviso di chi scrive, ci potrebbero essere degli scollamenti.

14) Ogni stanza, come indicato dall’amministrazione, è composta da 4 postazioni di lavoro con tavolo a elle (160x160) 2 armadi (o uno) ed uno più piccolo per la stampante di rete. Come detto a giugno, sicuramente si dovranno utilizzare ulteriori armadi e non trovando posto nelle stanze saranno posizionati nei corridoi a scapito delle vie di fuga, a meno che non si attrezzino delle stanze come locali archivio. Solo poche stanze sono predisposte per 6 o 5 persone. Ogni piano dovrebbe avere  una stanza per l’uso delle fotocopiatrici, ma per ora non sono state ancora individuate.

15) Al piano terra ho notato che ci sono tre porte d’emergenza chiuse di cui, due con catene a causa dei lavori che si stanno ultimando nella parte esterna del fabbricato. La Dott.ssa Eva Pietrantonio (SPP) nel verbale stilato insieme agli altri RLS, si è resa disponibile ad ottenere da parte del tecnico responsabile entro domani, data la pericolosità della situazione, un nuovo piano di fuga per quell’area.

16)  Le vie di fuga dalle scale d’emergenza finiscono su dei terrazzi ancora in via di ristrutturazione. La ditta ha comunicato che entro il “30 novembre” quelle aree saranno libere dal materiale edile e le ringhiere intorno ai terrazzini messe in sicurezza.

17) L’allarme antincendio è diviso per piano e a sua volta per zona. Le centraline però non indica in caso di allarme l’esatta posizione dell’incendio.

18) Tutte le stanze che accolgono la cabina elettrica del piano e quelle dove sono posizionati i Rack sono privi di estintori a CO2, anche per questo la Dott.ssa Pietrantonio si è resa disponibile per una rapida soluzione.

19) Gli idranti dei vari corridoi sono nuovi e sono stati collaudati. Peccato per gli estintori a polvere (modello piantana), che per ora sono stati posizionati solo in alcuni corridoi dei vari piani della sede e in certi luoghi anche in eccesso . Come al punto 17 si spera in una rapida soluzione.

20) I bagni penso che siano la parte meglio riuscita. Sono dotati di tutti i servizi, hanno la luce ad accensione automatica, sono dotati di allarme sonoro e luminoso, sono areati forzatamente e hanno la luce d’emergenza. Ogni piano ha un bagno per disabili con tutti gli accorgimenti imposti dalla legge.

21) Nelle scale le “normali” vetrate posizionate sotto il corrimano, sono state sostituite da vetri infrangibili.

22) Gli spazi ristoro posizionati ad ogni piano non sono ancora pronti. Solo al primo piano ci sono due distributori di merendine (funzionanti), mentre quella del caffè non risulta ancora collegata alle tubazioni dell’acqua e dello scarico.

23) Le porte d’emergenza posizionate nelle 6/8 via di fuga presenti su ogni piano nella maggior parte dei casi sono state mantenute quelle già esistenti (che a prima vista sembrano in buono stato), solo le porte verso le scale antincendio esterne sono state sostituite con un modello nuovo. Nelle porte vecchie sono stati sostituiti i maniglioni antipanico.

24) Le scale d’emergenza, che a giugno presentavano moltissimi punti di ruggine, con gradini fatiscenti, sono stati saldati nei punti critici; alcune pedane sono state sostituite e su tutti i gradini sono state posizionate lastre d’acciaio con scanalature. Tutte le scale d’emergenza hanno luci normali e a batteria su ogni piano d’uscita.

25) Il tetto del “futuro” auditorium o sala conferenza sta per essere impermeabilizzato e le ringhiere posizionate ai limiti del tetto saranno rinforzate e messe in sicurezza, dato che in caso d’incendio ai piani, alcune scale d’emergenza portano sul tetto.

26) Per ora tutte le stanze, anche quelle che a giugno avevo segnalato come le più calde (lato sud), sono tuttora prive delle doppie tende. Sono presenti in tutto l’edificio solo quelle a veneziana. La Dott.ssa Pietrantonio si è resa disponibile per una rapida soluzione

27) La stanza del CED non è ancora pronta.

28) La mensa e il bar presentano grossi problemi. A prescindere dall’offerta dell’Hotel OP che è stata messa sulla intranet dell’Istituto, la situazione ancora non è per niente chiara. Ma andiamo per ordine. L’offerta dell’Hotel OP, ad avviso dello scrivente, non può essere presa in considerazione per tre buoni motivi: 1) non prendono i buoni pasto 2) si impiega molto di più di 30 minuti per andare, mangiare e tornare 3) il piatto più “piccolo” viene offerto ad 8 euro. La deroga per l’apertura della mensa, per il Dott. Babudri e per il responsabile che ci ha accompagnato nel sopralluogo, è questione di un mese. Ma sappiamo fin troppo bene come funziona la burocrazia ed inoltre perché dopo due anni si è arrivati a settembre 2011 per questa deroga? La deroga serve anche per l’apertura del bar. Si tratta di problemi improcrastinabili, che l’Amministrazione deve risolvere prima di avviare i trasferimenti, e senza alcuna penalizzazione per i lavoratori. Si aggiunga, poi, che a oggi, non sono stati posizionati neanche gli erogatori dell’acqua. Le tre macchinette installate o anche se nel caso fossero 9 non bastano a far fronte a oltre 500 persone che vogliono bere o mangiare qualcosa. Inoltre l’assenza di un minimo posto di ristoro all’interno della sede, spingerebbe il personale ad utilizzare apparecchiature elettriche nelle proprie stanze non “perfettamente” a norma in un ambiente di lavoro.

29) La sala mensa che a giugno era già attrezzata con tavoli e sedie, ora è provvista dei nuovi macchinari nei locali cucina, già collegati all’impianto idrico ed elettrico. Mancano solo due piccoli macchinari che devono arrivare da via Ravà. Anche l’impianto elettrico che controlla tutti i macchinari è stato messo in una posizione di sicurezza (per il lavaggio del pavimento), ma allo stesso tempo è a portata di mano degli operatori addetti alla cucina. Anche le cappe aspiranti, come le tre celle frigorifero sono state messe in funzione.

30) I locali sottostanti alla mensa, che nel mese di giugno presentavano tracce d’infiltrazioni, sono in ristrutturazione e il responsabile della ditta ci ha garantito che le 13 pompe sono state revisionate e sono stati sostituiti i quadri elettrici, così garantendo il loro funzionamento e l’impossibilità che si verifichino ulteriori allagamenti nel piani sotto la mensa. Inoltre le pompe sono dotate di allarme acustico che si attiva nel caso di malfunzionamento. La planimetria delle pompe è stata fornita all’Istituto dalla ditta.

CONCLUSIONI

Le non conformità sulla sicurezza rilevate oggi, saranno affrontate dalla Dott.ssa Eva Pietrantonio (SPP), che si interesserà da subito per ottenere entro lunedi il nuovo piano di evacuazione del piano terra a causa delle uscite d’emergenza chiuse. Si interesserà, altresì, dell’installazione delle tende, degli estintori mancanti e della divisione ben delineata e netta con l’area cantiere.

Per quanto riguarda la logistica, sono emersi innumerevoli problemi e/o mancanze (vedi mensa/bar, marciapiede ed illuminazione per raggiungere i posti auto, l’insufficiente numero di parcheggi a disposizione rispetto all’”informativa al personale”, la mancata visione/esistenza delle certificazioni dello stabile come da legge, e così via) ma nessun rappresentante del servizio LTA, a cui chiedere spiegazioni, era presente nel giro di ispezione e nella conseguente riunione (presieduta dal dirigente dell’SPP).

Ritengo che, data la situazione attuale dello stabile e delle certificazioni mancanti, sarebbe opportuno che l’amministrazione posticipi il trasferimento del personale, al fine di completare la messa a norma dell’edificio (certificazioni comprese, soprattutto quella che riguarda il nuovo piano di evacuazione del piano terra che è urgentissimo)  come richiesto per legge e l’eventuale apertura “almeno” del bar per i problemi sopra indicati. Nel caso in cui l’amministrazione volesse comunque procedere al trasferimento del personale, se ne assumerà tutte le eventuali responsabilità.

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