di Flavia Scotti
L’Istituto di Radioastronomia (Ira) dell’Inaf di Bologna è sul piede di guerra. A far perdere la pazienza al personale, ricercatori e tecnologi afferenti al Radiotelescopio di Medicina, è la situazione del servizio di “turnazione per le osservazioni radioastronomiche e la mancata corresponsione dell’indennità di sede disagiata”.
La problematica è stata da tempo sottoposta all’attenzione degli organi di vertice dell’ente, che non l’hanno mai presa in considerazione. Tale atteggiamento ha indotto il personale, riunitosi in assemblea, a ritenere “la situazione non più sostenibile” e ad annunciare di trovarsi costretto, persistendo il comportamento di disinteresse dell’amministrazione “a non garantire più il servizio di turnazione a partire dalla prossima sessione osservativa di febbraio 2012”.
L’importante servizio di cui si tratta, che si svolge 24 ore su 24 ore, viene effettuato presso il Radiotelescopio ubicato in località Medicina (Bo) “remota e isolata ... non raggiunta da mezzi pubblici e lontana da centri abitati”.
Il personale, per poter continuare a svolgerlo, chiede il riconoscimento della indennità di turno e di quella di sede disagiata, per un importo sufficiente a coprire anche le spese di trasporto, delle quali il personale deve farsi carico a seguito della soppressione dell’indennità chilometrica.