di Ivan Duca
Non c’è pace all’Istituto di Scienze neurologiche (Isn) del Cnr di Mangone, che da più di tre mesi ha interrotto le prestazioni diagnostiche in regime di convenzione.
“La Giunta Regionale della Calabria ha revocato la convenzione che consentiva all'Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Mangone (CS) di erogare servizi sanitari altamente qualificati per la popolazione calabrese, nonché di finanziare le sue attività di ricerca. Desidero che la Giunta Regionale della Calabria ripristini la convenzione in essere con l'Isn, affinché questo Istituto possa continuare le sue attività di ricerca e sanitarie in Mangone”.
Questo, infatti, il testo di una petizione, con in calce oltre 2000 firme, con la quale molti cittadini hanno voluto protestare per l'interruzione delle importanti attività di ricerca e diagnostica altamente specialistiche offerte dall'Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Mangone, comune alle porte di Cosenza.
La struttura è considerata una risorsa insostituibile dalla popolazione ma non, evidentemente, dal governatore Giuseppe Scopelliti (Pdl), dal quale, dopo le promesse fatte all'indomani della revoca (notizia data in esclusiva dal Foglietto) avvenuta il 21 settembre scorso, cittadini, pazienti e loro famiglie attendono i fatti, che allo stato latitano, per sostenere una realtà di eccellenza, unica nel meridione d'Italia.
Mentre la comunità scientifica, la popolazione, le migliaia di pazienti, affetti da malattie quali Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Alzheimer, e l'intera classe politica locale (Consiglio Provinciale di Cosenza, Consigli Comunali dell'area, Consiglio Regionale della Calabria) sono in allarme, il Cnr di piazzale Aldo Moro sembra ignorare del tutto la questione.
Un comportamento che poco si concilia con i propositi innovativi dichiarati dalla nuova gestione dell'ente, pur monca da più di tre settimane dell'organo di vertice.