di Flavia Scotti
In Italia, quando non si vuole risolvere una questione, si istituisce una commissione oppure si formalizza una procedura.
Accade, infatti, che di fronte alla manifesta incompatibilità per i ministri a ricoprire cariche in enti pubblici, per Francesco Profumo e Corrado Clini, presidenti del Cnr e dello Science Park di Trieste, non sia stata ancora dichiarata la decadenza da tali incarichi. Né pare che la vicenda sia destinata a trovare una soluzione in tempi brevi.
La questione è ora all’esame dell’Antitrust, che, ai sensi dell’art. 6 della legge 215/2004, dovrebbe iniziare l’istruttoria non prima di novanta giorni dal giuramento del governo.
Per l’adozione del provvedimento finale, poi, i tempi sono variabili e incerti. Con la conseguenza - e non sarebbe la prima volta - che il governo potrebbe esaurire il suo mandato prima della decisione dell’Antitrust, lasciando gli interessati sullo scranno delle rispettive presidenze.
Sennonché, la soluzione c’é già. Basta leggere l’ultima Relazione semestrale dell’Antitrust (pagina 5), che, per i casi evidenti, come quelli di Profumo e Clini, individua una incompatibilità operante tout court, cioè a prescindere dalle funzioni in concreto esercitate e senza istruttoria alcuna o tergiversazione.
Stupisce che il sottosegretario Catricalà, già presidente dell’Antitrust, non l’abbia fatto notare al premier Monti.