Redazione
A due mesi e mezzo dal suo insediamento a piazzale Aldo Moro, Nicolais oggi tenterà di risolvere la spinosa questione della nomina del nuovo direttore generale, cui spetta la gestione dell’ente.
Si tratta di un ruolo chiave, atteso che il Cnr, con un budget di quasi un miliardo di euro, può essere tranquillamente paragonato a un ministero con portafoglio. L’argomento è al secondo punto dell’ordine del giorno del cda.
La lista dalla quale scegliere il successore di Fabrizio Tuzi, che da mesi opera in regime di prorogatio, è assai variegata, con trentasei pretendenti al prestigioso incarico.
Ma la scelta sembra ristretta a due/tre nomi, sui quali però il cda non appare coeso.
L’optimum per Nicolais sarebbe Alberto Stancanelli, dirigente generale alla Presidenza del Consiglio, già suo capo di gabinetto, quando era ministro della Funzione Pubblica. Ma alcuni consiglieri sosterrebbero la candidatura di Massimo Ghilardi, consigliere comunale Pdl di Chieri, chiamato al Miur dalla Gelmini con un contratto a termine da dirigente.
Per evitare una clamorosa spaccatura, il cda potrebbe proporre un terzo nome oppure prendere tempo, deliberando la rinnovazione della procedura, che era stata indetta ad ottobre scorso da Francesco Profumo.