di Ivan Duca
Ancora problemi all'Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Cosenza, al quale la Regione Calabria da quasi un anno ha “tagliato” la convenzione.
Dopo il concorso per un tecnico di radiologia-ragioniere, continua la polemica su bilanci e piani di gestione dell'andamento economico dell'Isn, atti che secondo alcuni membri del Consiglio d'Istituto non sarebbero mai stati portati all'esame di tale organo. Ed ancora, nulla si conosce, dopo mesi, dell'ispezione contabile interna disposta dal Direttore generale del Cnr e sul perché fondi di ricerca destinati a specifiche attività siano stati utilizzati per acquisti di tutt'altra natura.
A tutto ciò si aggiunge un nuovo episodio. Tre componenti del Consiglio di Istituto, che avevano lamentato anomalie regolamentari nell'operato della direzione in violazione degli art. 26 e 31 del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del Cnr, forse delusi dalle tiepide iniziative intraprese dalla Direzione generale o stremati dall'assenza di risposte alle loro legittime istanze da parte degli organi di controllo interni dell’ente, hanno rassegnato le proprie dimissioni.
Singolare appare la vita di tale organo. Eletto il 9 giugno 2009, si riunisce la prima volta dopo due anni a giugno 2011, con all'odg: "lettura e approvazione verbale seduta precedente" (sic!).
Nella seconda riunione del 7 settembre 2011, veniva associato alle attività dell'Istituto un ricercatore in servizio a tempo indeterminato (doppio sic!).
Infine, dopo le dimissioni dei tre componenti, il 29 maggio scorso, il consiglio ha approvato, con un unico punto dell'odg, l'associatura alle attività dell'Isn della quasi totalità dei lavoratori della Clinica Neurologica dell'Università di Catanzaro (dove, per inciso, il direttore Antonio Gambardella è professore associato ed Aldo Quattrone, ex direttore dell'Isn ed oggi responsabile dell'Unità di Ricerca presso Terzi dell'Istituto stesso, è Ordinario nonché Rettore).
C'è da chiedersi se un organo con al suo interno 5 componenti eletti possa validamente riunirsi dopo le dimissioni di 3 di essi. Per Gambardella ed i componenti non dimissionari evidentemente sì.
Certo è che personale e direzione sembrano perseguire obiettivi diversi. I primi continuano a difendere, anche nel corso di iniziative pubbliche, l'importante ruolo scientifico e sociale che l'Istituto svolge in Calabria, mentre la direzione sembra interessata solo alle associature.
L'incresciosa vicenda non sembra togliere il sonno al presidente Nicolais che, sollecitato al confronto da Usi-Ricerca, da settimane, fa orecchio da mercante.