Comunicato Usi-Ricerca
Più volte Usi-Ricerca ha denunciato che l’amministrazione Istat mostra, giorno dopo giorno, i suoi limiti, risultando incapace di dare applicazione a norme ordinarie poste a salvaguardia della busta paga dei lavoratori.
Giungere a dicembre 2012, senza essere stata in grado di assicurare al personale l’erogazione dei rimborsi per le attività assistenziali per l’anno in corso, nonché il saldo del 2° semestre 2011 e la prima tranche 2012 del fondo produttività collettiva e individuale, rappresenta la dimostrazione delle inefficienze da parte di un’amministrazione che, paradossalmente quanto demagogicamente, fa del benessere del suo personale una bandiera.
Con un articolo del 4 ottobre scorso, Il Foglietto della Ricerca aveva puntato il dito contro l’inerzia dell’ente statistico rispetto ai problemi del personale, rimarcando la situazione di inaccettabile stallo in cui versava da mesi e mesi “il fondo per la produttività individuale e collettiva, nonostante qualche sindacato avesse deciso di assecondare l’amministrazione, sottoscrivendo un cervellotico accordo al ribasso, ancorché l’ente non avesse mai chiarito, così come richiesto dall’Usi, le modalità di contabilizzazione del salario accessorio erogato negli anni passati al personale a tempo determinato”.
Che quell’accordo sottoscritto solitariamente dalla Flc-Cgil il 31 luglio scorso fosse destinato a incagliarsi, era di facile evidenza per tutti ma non per i sottoscrittori, risultando – come è stato evidenziato dai Revisori dei conti il 3 ottobre – addirittura errata la quantificazione del medesimo fondo.
Ora, nonostante i comunicati sia dell’amministrazione che del sindacato sottoscrittore parlino di pagamento “quanto prima” (la stessa amministrazione) e di gennaio 2013 (la Flc-Cgil), la situazione appare tutt’altro che risolta, dal momento che – dopo le correzioni apportate al citato accordo del 28 luglio – sarà necessario un doppio placet: della Funzione Pubblica e del ministero dell’Economia, che potrebbero sollevare ulteriori eccezioni sulle modalità di erogazione del fondo. Un rischio che non si sarebbe corso se l'amministrazione avesse preso in seria considerazione le proposte risolutive a suo termpo avanzate dall'Usi in sede di trattativa.
Nell’ultimo quarto di secolo, non si ricordano in via Balbo tempi tanto biblici per la definizione di accordi riguardanti il salario accessorio.
Su un binario morto anche l’accordo per le attività assistenziali 2012, che vede bloccate centinaia di richieste presentate dai lavoratori.
Quello relativo al 2011 è stato sbloccato soltanto a maggio scorso, grazie all’azione dell’Usi-Ricerca, che è stato l’unico sindacato a sollecitare e firmare l’accordo.
Del tutto dimenticati quanti aspirano a un passaggio di livello, a una progressione economica o a un legittimo cambio di profilo.
I reiterati solleciti ai gestori dell’ente sembrano cadere sistematicamente nel vuoto.
Quello che appare indifferibile è un radicale cambiamento ai vertici dell’ente, con amministratori attenti e rispettosi dei diritti del personale.
Da ultimo, al fine di stroncare l’ennesimo tentativo della Flc-Cgil di voler addossare ad altri il risultato di sue scelte dannose per i lavoratori, non ci si può esimere dal ribadire, nuovamente, che l’Usi non ha sottoscritto l’accordo del 14 maggio 2007, nella parte relativa alle progressioni di livello ex art. 54, che danneggiava enormemente centinaia di colleghi. Pertanto, contrariamente a quanto insinuato dalla Newsletter del 16 novembre della Cgil, l'Usi non ha commesso alcun errore di valutazione. Chi continua, in malafede a sostenere il contrario, mente sapendo di mentire.