di Roberto Tomei
L'articolo dal titolo "Stormi di corvi sul Cnr. Allarme a piazzale Aldo Moro" ha suscitato sconcerto, discussioni e commenti tra i lavoratori. Silenzio, invece, ai piani alti della sede centrale dell'ente.
C'è stato anche chi, come l'architetto Paolo Iannuzzi, primo ricercatore dell'Ibaf, ha scritto al direttore generale Paolo Annunziato, che aveva inoltrato a tutto il personale la lettera "anti corvi".
Di seguito, riportiamo il testo della sua missiva.
Oggetto: Considerazioni su nota del Direttore Generale del 22/11/2012 n. prot. 72571
Egr. Direttore Generale,
ho letto, devo confessarLe con qualche perplessità, la Sua nota in oggetto, esposta nella bacheca del C.N.R./AdR di Napoli.
A riguardo, fermo restando che concordo pienamente con Lei sul fatto che l’anonimato sia la forma peggiore per rappresentare a chiunque le proprie ragioni, ritengo che l’art. 51 della Legge 6 novembre 2012 n. 190 (cd. Legge Anticorruzione) preveda proprio, per consentire a tutti coloro che hanno responsabilità di controllo e gestione della “cosa pubblica”, di raccogliere in qualsiasi forma, anche in quella anonima, tutte le notizie riguardanti “ipotetici” comportamenti illeciti e/o scorretti dei dipendenti dello Stato. Sta poi all’arguzia e all’intelligenza di chi riceve la segnalazione valutare se e come, nella forma e nella sostanza, tenerne conto e in qual misura.
Inoltre, Le sarà certamente noto che in molti casi coloro che hanno segnalato o segnalano in forma autografa anomalie comportamentali o, peggio ancora, veri e propri reati avvenuti sul luogo di lavoro, di cui siano venuti a conoscenza, hanno poi dovuto subire azioni quanto meno di emarginazione da parte di colleghi e/o superiori ed è proprio questo, io credo, che lo spirito della nuova normativa voglia tendere ad eliminare.
Con molti distinti saluti.
Arch. Ferdinando Iannuzzi
I Ricercatore