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Venerdì, 05 Lug 2024

di Roberto Tomei

Quando un ente di ricerca come l’Istituto di geofisica e vulcanologia cerca sismologi, vulcanologi, fisici, geologi et similia, siamo nella norma e nessuno può avere niente da ridire.

Diverso è quando lo stesso ente va a caccia non di uno ma addirittura di due avvocati, da assumere con la qualifica di tecnologo, con contratto a tempo determinato.

Eppure, statuto dell’ente alla mano (art. 17, co. 3), l’Ingv risulta inequivocabilmente tra gli enti che possono “avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura generale dello Stato in caso di contenzioso”.

Rebus sic stantibus,  anche per menti raffinate diventa arduo comprendere l’arcano della necessità di acquisire simili professionalità, per di più a termine, peraltro assai breve: un solo anno.

Forse l’Avvocatura non ha risorse adeguate per assistere l’Ingv in tutte le sue controversie? O forse l’ente, da qualche mese presieduto da Stefano Gresta e diretto da Massimo Ghilardi, ha accumulato un numero tale di contenziosi da richiedere di schierare un nutrito gruppo di causidici?

Di certo v’è che in forza all’ente, oltre al Ghilardi, comunque direttore generale e come tale esperto in campo amministrativo-gestionale, figurano ben tre dirigenti amministrativi del calibro di Tullio Pepe (già dg dell’ente), Giovanni Torre e Giuseppe Patrizi, senza contare il consulente di lungo corso Pasquale De Santis.

Sta di fatto che con decreto n. 515/2012, successivamente rettificato, l’Ingv ha indetto una selezione pubblica per n. 2 posti di tecnologo, chiedendo espressamente ai candidati, oltre a altri requisiti, il possesso della laurea in giurisprudenza e dell’abilitazione all’esercizio della professione forense.

Il termine per presentare domanda di partecipazione è scaduto da oltre un mese, ma della composizione della commissione esaminatrice non si ha tuttora notizia.

Il bando pubblico, per completezza di informazione, era stato preceduto da un altro avviso di selezione volto a individuare all’interno dell’ente professionalità non solo provviste della suddetta abilitazione ma anche particolarmente versate in materia di “contrattualistica” nel comparto enti di ricerca.

Dell’esito di tale selezione non v’è traccia sul sito dell’ente. Stando ai rumors, però, sarebbero stati due i dipendenti Ingv a proporsi per l’incarico ma non sarebbero stati ritenuti idonei dalla commissione incaricata di selezionarli.

Anche sulla composizione della commissione che doveva valutare i predetti candidati interni c’è stato chi ha storto il naso in via di Vigna Murata.

Già, perché oltre all’onnipresente Ghilardi, ne facevano parte un collaboratore di amministrazione, Daniela Versace, di recente assunta in mobilità dal Comune di Velletri, e il consulente, signor Pasquale De Santis.

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