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Sabato, 06 Lug 2024

di Biancamaria Gentili

L’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) è un ente pubblico di ricerca che “promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, subnucleare, astroparticellare e delle interazioni fondamentali, nonché la ricerca e lo sviluppo tecnologico pertinenti all’attività in tali settori, prevedendo forme di sinergia con altri enti di ricerca e il mondo dell’impresa”.

L’Infn per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, alla fine del 2012,  poteva contare su una forza lavoro di 5749 unità di personale, di cui 2037 dipendenti e 3712 associati a vario titolo.

Dalla lettura della Relazione della Corte dei conti sulla gestione dell’Infn per l’anno 2012, emergono dati interessanti che, per alcuni aspetti, appaiono in controtendenza rispetto ad altre realtà del comparto della ricerca.

In particolare, ciò che colpisce è la situazione finanziaria dell’ente, tutta all’insegna di numeri positivi, al contrario di altri enti dove le gestioni in rosso ormai non si contano più.

Tale risultato è stato possibile grazie anche al contributo ordinario dello Stato che, nel 2011, aveva subito una flessione, attestandosi a 304,3 milioni di euro, mentre nel 2012 ha fatto registrare invece una crescita, risultando pari a 342,8 mln. In ottima salute la gestione finanziaria di competenza, che evidenzia un netto miglioramento rispetto all’esercizio precedente.

“Infatti – sottolineano i giudici contabili – in presenza di un aumento, sia delle entrate correnti accertate, pari a complessivi 360,8 mln di euro (321,3 nel 2011), sia – ma in misura minore – delle spese correnti impegnate, pari a complessivi 297,1 mln di euro (277,7 nel 2011), il saldo positivo delle partite correnti è stato sufficiente a coprire integralmente le spese in conto capitale, pari a complessivi 35,2 mln di euro (45,5 nel 2011): per cui – sia pur in assenza di entrate in conto capitale –  l’esercizio si è chiuso con un avanzo finanziario di competenza di 28,5 mln di euro, mentre il precedente esercizio 2011 si era chiuso con un disavanzo di 1,9 mln di euro”.

L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2012 è stato di 146,4 mln, con un aumento di circa 40 mln rispetto a quello relativo all’esercizio 2011, mentre l’avanzo disponibile, al netto dei fondi vincolati, è stato di 22,1 mln, con un aumento, rispetto all’esercizio precedente, di circa 6,5 mln.

Il conto economico si è chiuso con un avanzo di 7,5 mln, mentre quello relativo all’esercizio precedente aveva fatto registrare un disavanzo di circa 30 mln. Bene anche la situazione patrimoniale del 2012, atteso che tra le voci che compongono le attività, sono in aumento, rispetto al 2011, le disponibilità liquide (+24%). In crescita pure il patrimonio netto con un +1,7% rispetto al 2011, quando si era fermato a 447,5 mln, mentre a fine 2012 si è attestato a quota 455 mln.

In virtù di tali risultati, sottolinea la Corte dei conti, l’Infn entro il 2015 si propone “di razionalizzare  e ammodernare le strutture amministrative, di integrare a livello territoriale le infrastrutture per la realizzazione dei progetti scientifici e di realizzare maggiori sinergie tra il personale dell’Istituto e quello di altri Enti, in primo luogo con i Dipartimenti di Fisica delle Università”.

Restano, comunque, due gli aspetti  negativi della gestione dell’Infn: le limitate fonti esterne di finanziamento, che provengono da altri enti che partecipano a specifici progetti di ricerca, e la piaga del precariato, che mal si addice a un ente che di risorse sembra averne tante. Ma proprio tante.

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