Non pochi sono gli enti di ricerca che lamentano problemi di bilancio dovuti alle riduzioni di finanziamenti sia pubblici che privati, a causa della crisi che da quasi dieci anni colpisce, in particolare, il nostro paese.
Tra questi enti non sembra esserci la Stazione zoologica Anton Dohrn, che la scorsa settimana ha ottenuto dal comune di Napoli l’assegnazione in locazione della Casina del Boschetto, realizzata alla fine degli anni ’40 del secolo scorso su progetto degli architetti Luigi Cosenza e Marcello Canino, di proprietà dello stesso comune, che aveva ospitato la sede dell’Ordine dei giornalisti della Campania fino al 22 novembre 1999, quando - come raccontano le cronache - venne eseguito lo sfratto per morosità.
L’immobile, che è ubicato all’interno della Villa Comunale, a poche decine di metri dalla sede dell’Anton Dohrn, e che da anni versa in stato di abbandono, al punto da assurgere a simbolo del degrado cittadino, a fine lavori - che si presume richiederanno risorse per qualche milione di euro - dovrebbe ospitare la Biblioteca del Mare e il Museo Darwin-Dohrn.
La delibera di giunta n. 717/2014, precedentemente assentita dal collegio dei revisori dei conti, approvata dal consiglio comunale il 12 febbraio scorso prevede - come illustrato dall'assessore all’Urbanistica - che i lavori di ristrutturazione saranno a spese e a cura della Stazione Zoologica e che le risorse economiche impegnate saranno conteggiate a compensazione del canone di locazione, dal momento della fine dei lavori e per un numero di anni proporzionato all'intervento. Inoltre, l’Amministrazione comunale si riserva di mantenere la possibilità di utilizzare l’immobile per lo svolgimento di attività culturali, anche organizzate dall’Ordine dei Giornalisti.
Staremo a vedere se l’Anton Dohrn riuscirà in una impresa nella quale le amministrazioni comunali che negli ultimi 15 anni si sono succedute a Palazzo San Giacomo hanno clamorosamente fallito.