Il clamore suscitato dallo scandalo esploso il 19 febbraio all’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) non accenna a placarsi, tant’è che il cda dell’ente di piazzale Aldo Moro, lo scorso 26 febbraio si è riunito per approvare, tra l’altro, una variazione al bilancio di previsione 2015, a favore dell’Ifc, a valere sul fondo di riserva.
Si tratta, in sostanza, di un primo “soccorso” per fronteggiare le sopravvenienze passive derivanti dalla quanto meno “allegra” gestione di contratti e convenzioni di un Istituto che per anni è stato un centro di eccellenza della ricerca italiana, e non solo.
Ma la paradossale e sconcertante vicenda si sta arricchendo, di giorno in giorno, di altri e inediti particolari, come quelli raccontati da un nuovo articolo di Panorama.it, sempre a firma di Caris Vanghetti, che ha dato anche notizia dell’invio di due esposti da parte di Usi-Ricerca alla Corte dei conti, il primo alla Procura regionale del Lazio e l’altro a quella della Toscana, affinché, per le rispettive competenze, accertino i fatti e, se del caso, adottino i provvedimenti di rito nei confronti degli eventuali responsabili di danni all’erario e/o di immagine al Cnr, anche per culpa in vigilando.