Mai avremmo immaginato che Il Foglietto della Ricerca, da tempo messo immotivatamente al bando dalla rassegna stampa dell’Ingv presieduto da Stefano Gresta, fosse invece oggetto di attenzione da parte del Dipartimento della Protezione Civile.
A suscitare la curiosità della Protezione Civile è stato un nostro articolo della scorsa settimana dal titolo Ingv, quanta sfortuna per i “Vertici” di un ente ormai al verde, nel quale, tra l’altro, si riferiva di una nota che il giorno prima la direzione generale dello stesso Ingv aveva inviato a tutti quelli che contano all’interno dell’ente (presidente e cda, in testa) per comunicare che l’Istituto “si trova ad affrontare una preoccupante mancanza di liquidità dovuta all’esistenza di crediti su Progetti e Convenzioni non ancora incassati”.
Dall’elenco di “debitori”, allegato alla predetta nota, era facile rilevare che dei 47.952.992,89 milioni di euro da incassare, 38 erano ascrivibili al Dipartimento della Protezione Civile.
La nota medesima precisava, inoltre, che per il pagamento degli stipendi di febbraio 2015, l’Ingv avrebbe fatto ricorso a un’anticipazione bancaria e che “l’Amministrazione centrale non è comunque in condizione di garantire una adeguata liquidità necessaria alle Strutture e alle Sezioni per il proseguimento delle attività istituzionali”.
La comunicazione si concludeva con l’invito alle Sezioni “a non inserire impegni di spesa in contabilità e, se non in caso di estrema necessità, a non formalizzare ordini di acquisto ad alcun fornitore”.
La gravità dell’allarme lanciato dalla direzione generale dell’ente, ripreso soltanto dal Foglietto, non scuoteva affatto le organizzazioni sindacali, evidentemente impegnate nella caccia all’ultimo voto nella campagna elettorale, per mantenete e/o aumentare permessi e distacchi.
Provocava, invece, una lettera di chiarimenti,* a firma del Prefetto Franco Gabrielli, indirizzata ai vertici dell’Ingv, da parte del Dipartimento della Protezione Civile, con la quale – dopo aver premesso di aver appreso da un articolo del Foglietto del 24 febbraio la notizia della nota interna dell'Ingv, nella quale si evidenziavano crediti per 38 milioni non ancora riscossi dalla Protezione Civile per le annualità 2012, 2013 e 2014 – veniva precisato che la causa della mancata erogazione dei finanziamenti allo stesso Ingv previsti dalle Convenzioni era determinata, per l’anno 2012, dalle incongruenze nella rendicontazione più volte segnalate all’ente e tuttora non risolte. Per l’anno 2013, invece, la rendicontazione (parziale), pervenuta a metà dicembre scorso, era in istruttoria, mentre per il 2014 non risultava pervenuta alcuna rendicontazione.
Pertanto – concludeva la missiva – la carenza di liquidità dell’Ingv era imputabile esclusivamente a difficoltà interne all’ente, non ascrivibili in alcun modo al Dipartimento della Protezione Civile.
Intanto, tra il personale dell’Istituto di geofisica vulcanologia serpeggia molta amarezza per le vicende tutt’altro che esaltanti che da mesi stanno caratterizzando la vita dell’ente. Ciò che appare maggiormente sconcertante è il comportamento del ministero vigilante, che da attore sembra essersi relegato a semplice spettatore. Per di più non pagante, visto che figura tra gli organismi debitori nei confronti dell’Ingv. Per più di 2 milioni di euro.
*lettera inviata dall'Ingv a tutto il personale alle ore 11:45 di oggi, dopo la pubblicazione del nostro articolo
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