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Lunedì, 21 Apr 2025

INGVAncora non si è spenta l’eco provocata dalla notizia data dal Foglietto lo scorso 30 giugno, relativa all’attribuzione da parte dell’Ingv di un contratto di collaborazione da più di 90 mila euro per 8 mesi di lavoro nell’ambito del progetto Siglod, che da via di Vigna Murata ne giunge un’altra, altrettanto eclatante.

Questa volta si tratta della richiesta di attivazione di un contratto di collaborazione di 111.500,00 euro lordi annui, per 18 mesi di collaborazione (che, se non andiamo errati, diventano 167.250,00), da gravare sui fondi Emso-Miur, finalizzato allo svolgimento di attività tecnico-scientifiche per la realizzazione dell’infrastruttura di ricerca europea Emso e di supporto alla costituzione del consorzio Emso-Eric.

Ad avviso del dirigente richiedente, la professionalità di cui si ha necessità non può essere confrontata con le professionalità tecnico-scientifiche presenti nell’ente e ciò in quanto servirebbe un manager pubblico esperto in relazioni internazionali o un manager di industria.

Andato a vuoto il tentativo, effettuato con un bando pubblicato il 14 agosto scorso e scaduto il 19 successivo (in pratica, bisognava rispondere nei tre giorni post ferragosto), di reperire una risorsa interna, la richiesta di rivolgersi all’esterno è giunta sul tavolo del direttore generale dell’ente che, nei giorni scorsi, avrebbe espresso la propria contrarietà, sul presupposto che la spesa prevista apparirebbe eccessiva.

Al contempo, lo stesso direttore generale avrebbe comunicato al direttore della struttura richiedente la collaborazione che l’ente, con decreto del 17 settembre, ha provveduto alla nomina del responsabile del settore Trasferimento tecnologico, Spin Off e Brevetti al quale si potrà fare riferimento per ottenere supporto per la realizzazione di alcune delle attività che si vorrebbero richiedere al super co.co.co.

Immediata sarebbe stata la replica del dirigente richiedente, che nel ribadire la legittimità della richiesta, chiedeva al direttore generale di esplicitare le motivazioni in base alle quali il compenso da erogare al co.co.co. sarebbe stato eccessivo. Al contempo, lo stesso dirigente faceva presente che nel caso di specie, per statuto e per regolamento, il processo di valutazione sia scientifica che operativa compete esclusivamente al direttore di sezione e non ad altri.

A stretto giro sarebbe giunta la controreplica del numero due dell'Ingv che, dopo aver precisato che i fondi Emso-Miur altro non sono che fondi ordinari degli enti di ricerca, sottolineava che la direzione generale ha il dovere di verificare ed eventualmente sollevare dubbi in merito alle spese che gravano sul bilancio dell'ente e comunicava che avrebbe dato corso alla richiesta ma che avrebbe inoltrato il relativo contratto (una volta formalizzato) al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti.    

Come andrà a finire? Difficile prevederlo.

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