A distanza di qualche giorno dalla scadenza del termine per candidarsi alla presidenza del Cnr, la stampa nazionale ha acceso ufficialmente le luci sulla corsa alla poltrona più ambita del più grosso ente di ricerca del paese, che ancora per qualche settimana sarà occupata da Luigi Nicolais.
Si tratta di una carica prestigiosa, ancorché ben remunerata (oltre 218 mila euro annui, tra indennità, gettoni e rimborso spese), che, verosimilmente, dal mondo accademico potrebbe aver fatto arrivare sul tavolo del Comitato di selezione, incaricato dal ministro Giannini di individuare una rosa a cinque petali, alcune decine di candidature.
Lunedì scorso, infatti, ci ha pensato ilFattoQuotidiano.it a bruciare la concorrenza, dedicando all’evento, perché tale è, un articolo a firma di Ilaria Proietti, che ha anticipato le prime candidature eccellenti, tra le quali figurerebbero gli ex ministri Maria Chiara Carrozza e Francesco Profumo, e l'ex presidente dell'Ingv, Enzo Boschi, che due settimane fa ha comunicato la sua candidatura con una lettera inviata al nostro settimanale on line.
Il Comitato di selezione – di cui fanno parte Lamberto Maffei (coordinatore), professore emerito di Neurobiologia presso la Scuola normale superiore di Pisa e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei; Mauro Ferrari, esperto in nanotecnologie e bioingegneria applicate alla medicina, presidente e amministratore delegato dello Houston Methodist Research Institute; Fabiola Gianotti, professore onorario di Fisica presso l’Università di Edimburgo; Aldo Sandulli, professore ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli; Lucia Votano, già direttore dei laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare – dovrà valutare i curriculum dei candidati in tempi abbastanza rapidi, in modo da permettere alla Giannini di fare la sua scelta entro il 20 febbraio prossimo, data di scadenza del quadriennio di presidenza Nicolais, senza dover fare ricorso a prorogatio che, come noto, non sono indice di buona amministrazione. Soprattutto per un Ministro della Repubblica.
Al Foglietto, in aggiunta alle indiscrezioni pubblicate dal Fatto Quotidiano, ne risultano altre, secondo le quali ad aver avanzato la propria candidatura per lo scranno più ambito di piazzale Aldo Moro sarebbero stati circa una trentina di aspiranti, tra i quali Francesco Sette, direttore generale dell'European synchrotron radiation facility (Esfr) di Grenoble; Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia; Fabio Beltram, direttore della Scuola normale superiore di Pisa; Roberto Danovaro, presidente in carica della Stazione zoologica Anton Dohrn; Giovanni Bignami, ex presidente dell'Inaf; Massimo Inguscio, attuale presidente dell'Inrim; Riccardo Pozzo e Tullio Pozzan, direttori di dipartimento del Cnr.