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Venerdì, 05 Dic 2025

crea ente logoIl 10 giugno scorso, la Corte dei conti ha depositato la Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2014 del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea).

Dal documento risulta che la gestione finanziaria nel 2014 si è chiusa con un disavanzo di euro 4.353.046 (nel 2013 era stato di 1.709.055 euro), risultando così più che raddoppiato.

La gestione economica di competenza dell’esercizio 2014 ha evidenziato un disavanzo di euro 9.282.687, contro gli euro 4.492.714 dell’esercizio precedente, risultando anch’esso più che raddoppiato.

L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2014 è stato pari a 126.811.145 euro.

Le risultanze evidenziano un patrimonio netto pari a 153.266 migliaia di euro, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (162.548 migliaia di euro) a causa principalmente dell’assorbimento delle poste patrimoniali dell’ex Inran.

“Per quanto riguarda la situazione del personale – scrivono i Giudici contabili – la maggior parte delle scoperture è rilevabile nei profili di ricercatore e tecnologo per un totale di n. 296 unità. La spesa per il personale risulta in aumento rispetto all’esercizio precedente per oltre due milioni di euro, in virtù di un incremento tanto della spesa per stipendi ed assegni quanto di quella per oneri previdenziali ed assistenziali. Parimenti risulta in aumento la spesa per formazione del personale”.

I complessivi residui passivi al 31 dicembre 2014 – aggiunge la Corte – ivi compresi quelli provenienti dalla gestione di competenza (28.751.757 euro), ammontano a 60.458.741 euro (comprensivi di quelli dell’Inran), mentre quelli attivi comprensivi della parte di competenza (24.413.029 euro) risultano pari a 153.800.333 euro (comprensivi di quelli dell’ex Inran).

L’indice di smaltimento dei residui attivi relativi all’anno 2014 aumenta rispetto allo stesso dato del precedente esercizio, passando dal 12,33% del 2013 al 22% del 2014. Riguardo i residui passivi il totale dei pagamenti in conto residui è in leggero aumento rispetto al 2013, mentre il totale dei residui passivi passa dai 66.420.324 euro del 1° gennaio 2013, ai 65.236.390 euro del 1° gennaio 2014, con un indice di smaltimento pari al 51 per cento.

 In ordine al mantenimento di residui attivi, ancorché questi siano stati oggetto di apposite procedure di riaccertamento, la Corte suggerisce, come già fatto l’anno precedente, una verifica sull’esistenza dei corrispondenti residui passivi direttamente presso le amministrazioni che dovrebbero effettuare i trasferimenti e di procedere, ove necessario, alla cancellazione di quelle poste le quali non abbiano più riscontro nei corrispondenti bilanci delle amministrazioni obbligate. Tale operazione di allineamento – precisano i Giudici – consentirebbe di dare ai bilanci del Crea una maggiore attendibilità sulla consistenza dei residui.

 La Corte rileva, infine, che vi è stato un incremento del valore assoluto della spesa corrente ed aggiunge che “pur tenendosi conto degli effetti dell’incorporazione dell’Inran, non può che richiamare l’esigenza di adottare misure di contenimento della spesa in linea con la normativa vigente”.

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