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Mercoledì, 03 Lug 2024

di Paolo Vita
Sede extraterritoriale, inviolabilità delle comunicazioni e dei bagagli, divieto di sottoposizione a qualsiasi misura limitativa della libertà personale per i dipendenti, le loro famiglie e coloro che si recano nella sede.

Nessun limite alla circolazione di persone e capitali, niente tasse e imposte, neppure per i dipendenti, quasi 2 milioni di euro l'anno dal bilancio statale, 1400 metri quadrati di sede restauratissima al prezzo di 1 euro l'anno. I soci fondatori sono la Repubblica Italiana, l'Armenia e il Vaticano.

E appena il Consiglio dei ministri (il 9 settembre 2009) approva il disegno di legge per ratificare l’accordo di sede con l'Icranet che, tra l’altro, gli riconosce lo status di ente di ricerca con personalità giuridica, il potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Segreti, Gianni Letta, si precipita a comunicarlo con una lettera al padre di questa iniziativa, Remo Ruffini.

Nell'Italia del 2010 nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che la ricerca scientifica potesse godere di tutti questi privilegi, specialmente se si considera che quelli citati sono solo una piccola parte delle prerogative riservate all'Icranet, un network internazionale dei centri per l'astrofisica relativistica con sede a Pescara, in piazzale della Repubblica n. 10.

L'istituto è stato costituito a marzo del 2003, da allora come paese ha aderito anche il Brasile, mentre si sono associate le università dell'Arizona e di Stanford. In Italia collaborano con l'Icranet l'Enea, l'Infn e il dipartimento di fisica dell'Università La Sapienza.

Ma i paesi che hanno rapporti con l'istituto sono; Cina, Libia, Kazakhstan, Uzbekistan, Corea, Francia, Stati Uniti, Canada, Bielorussia e Nuova Zelanda. Per ora il disegno di legge sull'accordo di sede tra Icranet e Repubblica Italiana, per dare al network guidato da Ruffini tutte le immunità e i privilegi di cui abbiamo parlato è stato approvato il 12 gennaio scorso all'unanimità dalla Camera dei Deputati senza modifiche ed è ora in discussione al Senato.

Tra le curiosità di questo disegno di legge troviamo l'autorizzazione all'Icranet di "impiantare nella propria sede sistemi di comunicazione e per fare ciò il governo italiano adotterà tutti i provvedimenti idonei ad agevolarlo nel loro impianto e utilizzazione" ma anche l'"immunità giurisdizionale di qualsiasi genere per tutti gli atti compiuti" e "una carta d'identità speciale per i dipendenti e i loro familiari che attesti che il titolare gode di immunità e privilegi".

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