Nei giorni scorsi, la presidenza della Camera dei deputati ha trasmesso ai gruppi parlamentari lo Schema di decreto ministeriale per il riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2015, destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, da sottoporre al parere della VII Commissione (istruzione e cultura) di Camera e Senato.
Lo stanziamento complessivo ammonta a euro 99.025.459 (nel 2014, era stato di 99.495.475) ed è stato ripartito, tra i 12 enti di ricerca vigilati dal Miur, per il 70%, in base ai risultati della valutazione della qualità della ricerca scientifica condotta dall'Anvur, e, per il restante 30%, sulla base della valutazione di specifici programmi e progetti.
Dal confronto con i dati del 2014, emerge che, tra i grossi enti di ricerca, il Cnr porta a casa euro 31.259.990, rispetto ai 28.380.807 dell’anno precedente, con un +10,1%; l’Inaf, passa da 8.436.042, del 2014, a 9.473.564, con un +12,3%; variazione di segno positivo, anche se minimo (+1,3%), anche per l’Asi, che passa da 15.976.816 a 16.181.699.
Decisamente di segno negativo (-14%) il confronto per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che passa da 3.127.539, nel 2014, a 2.689.950, nel 2015; scende (-5,8%) lo stanziamento anche per l’Istituto nazionale di fisica nucleare: da 32.142.615, nel 2014 a 30.265.447 nel 2015 e per l’Ogs (-8,1%), 2.102.377 nel 2014 e 1.931.099 nel 2015.
Tra gli enti di ricerca “minori” per numero di dipendenti, spicca l’incremento boom (+281%) del Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste (Science Park), con uno stanziamento di 1.895.289 rispetto a 572.146 del 2014, e la forte contrazione (-76%) per l’Indam, per l’Istituto italiano di studi germanici (-43,4%) e per l’Inrim (-39,6%). Segno negativo (-2,6%) anche per la Stazione Zoologica di Napoli. Bene (+12,3%), infine, il Centro Fermi, che ottiene 846.465, rispetto a 753.661 dell’anno precedente.