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Mercoledì, 01 Mag 2024

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che costa circa 60 milioni l’anno all’erario per svolgere compiti assai delicati che attengono alla sicurezza di tutti gli italiani, da cinque anni non riesce proprio a dotarsi di un "Responsabile dell'Ufficio comunicazione" in pianta stabile, se è vero, come è, che continua ad utilizzare per tale ruolo la dottoressa Silvia Mattoni, Tecnologa di III livello, dipendente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), già in forza all’Ufficio stampa dello stesso Cnr, giunta in via di Vigna Murata in posizione di “comando” nell’ormai lontano 2013.

E’ dei giorni scorsi, infatti, la notizia che il n. 1 dell’Ingv, Carlo Doglioni, avrebbe chiesto, al suo omologo del Cnr, Massimo Inguscio, il rinnovo del “comando” della predetta Tecnologa, anche per il 2018.

Se tale richiesta fosse accolta dal cda, ma sono in tanti a dubitarne, sarebbe un vero record, atteso che, regolamento del Cnr alla mano (delibera cda n. 93/2012 e direttiva 18 dicembre 2012), i “comandi” con oneri a carico dell’ente richiedente (come nel caso che ci occupa) possono avere una durata massima di “3 anni, improrogabili, con esclusione dei comandi su convenzione, in attuazione di disposizioni e accordi comunitari e/o internazionali e dei comandi previsti da leggi speciali in materia”. Una limitazione temporale che appare oltremodo doverosa, perché, qualora il “comando” – disposto non nell’interesse del Cnr o in osservanza di un obbligo di legge – si protraesse sine die, non sarebbe certamente indice di buona amministrazione per l'ente "comandante", soprattutto per quanto attiene al corretto utilizzo delle risorse umane in organico.

Già lo scorso anno, l’Ingv – dopo aver incassato un primo rifiuto dal Cnr per il rinnovo anche per il 2017 (perché avrebbe superato la durata massima consentita) – non si dette per vinto e il 10 novembre 2016 reiterò la richiesta, adducendo una diversa motivazione e cioè che l’istanza di proroga del comando (per un anno, eventualmente rinnovabile fino a tre) era motivata dal fatto che alla medesima Tecnologa l'ente avrebbe attribuito non più l’incarico di “Responsabile dell’Ufficio comunicazione”, bensì quello di "Portavoce del Presidente", figura, stando a quanto sottolineato nella nuova richiesta, di imminente istituzione.

A volta di corriere, in data 11 novembre 2016, gli Uffici del Cnr dettero il loro nulla-osta, e il cda, nella seduta del 28 novembre 2016, autorizzò il nuovo comando, per la durata di un anno, che venne formalizzato con disposizione del direttore generale del 2 dicembre 2016.

Peccato, però, che – da novembre 2016 ad oggi (ma, forse il Cnr non lo sa) – l’Ingv non abbia ancora istituito la nuova figura del “Portavoce del Presidente” e che la dottoressa Mattoni abbia continuato a ricoprire l’incarico di "Responsabile dell’Ufficio comunicazione", ruolo che, verosimilmente, andrebbe a svolgere nel caso in cui il cda desse disco verde anche per il quinto anno consecutivo, decisione che si appaleserebbe in aperta violazione del regolamento dianzi richiamato.

In attesa di conoscere quale sarà l’esito dell’ennesima richiesta di "comando" giunta da via di Vigna Murata a piazzale Aldo Moro, non ci resta che segnalare che dell’annosa vicenda Il Foglietto si è più volte occupato, da ultimo, con due articoli, il primo, il 19 gennaio 2017, dal titolo Il Cnr autorizza un comando all’Ingv per fare il portavoce. Che non c’è, e, il secondo, in data 13 aprile 2017, dal titolo Cnr e Ingv, sulla nomina dei capi uffici stampa interrogazione del Movimento 5 Stelle, interrogazione alla quale non risulta che ad oggi i Ministri interrogati (i titolari p.t. del Miur e del Mef) abbiano dato risposta.

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