Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 03 Mag 2024

Dopo anni di scontri in Tribunale, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Comune di Pisa starebbero per deporre le armi e giungere finalmente a una pacificazione.

Motivo del contendere, una porzione del complesso immobiliare Sesta Porta, realizzato dalla società Sviluppo Pisa (attualmente in liquidazione), posseduta al 100% dalla Pisamo spa, il cui capitale è interamente detenuto dal Comune di Pisa.

Nel 2009, l’Ingv si era impegnato ad acquistare una porzione del realizzando complesso, pari a 3000 mq, destinato a ospitare la propria sezione operante nella città della Torre pendente.

Nel 2013, l’ente al cui vertice nel frattempo era giunto Stefano Gresta, invocando asserite inadempienze da parte della società pisana ed anche motivi di spending review, deliberava di risolvere il contratto e di avviare un’azione giudiziaria dinanzi al Tribunale di Pisa contro la stessa società.

Quest’ultima decideva di passare al contrattacco e citava a sua volta in giudizio l’ente innanzi al Tribunale di Roma, che condannava l’Ingv a pagare alla società la somma di 900 mila euro.

La disputa, comunque, continuava e continua tuttora nelle aule dei Tribunali dove pende più di un contenzioso, ma potrebbe concludersi a breve perché, stando ad alcune dichiarazioni rilasciate di recente alla stampa dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, tra i due enti ci sarebbe la volontà di arrivare ad una intesa.

In pratica, si tratta dell’ipotesi già “svelata” dal Foglietto più di un anno fa, con un articolo dal titolo Ingv, un’eredità della vecchia gestione tiene sulle spine l’attuale cda, nel quale si affermava, tra l’altro, che “La nuova amministrazione dell'ente, forse perché resasi conto delle conseguenze in caso di un esito sfavorevole dei predetti contenziosi, avrebbe deciso di esplorare la via dell'accordo bonario con la controparte e, per questo, ha chiesto all'Agenzia delle Entrate di stimare il valore di una porzione dell'immobile in questione, 1370 mq. anziché i 3000 originari, superficie che la società proprietaria, al fine di chiudere l'annosa querelle, a settembre 2014 si era dichiarata disponibile a ridurre, con conseguente contrazione del prezzo complessivo pattuito: 5,1 milioni anziché 9”.

Staremo a vedere se l’accordo transattivo andrà a buon fine oppure se a porre la parola fine sulla sconcertante querelle saranno, fra qualche lustro, i Tribunali.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

Spoltore, antica Fonte Barco prima restaurata e poi abbandonata al degrado

Scrivo contro il restauro dell'antica Fonte Barco a Spoltore, comune a poco meno di 8 km. da...
empty alt

Il silenzioso ritorno della lontra nelle Alpi. Al MUSE incontro con lo zoologo Luca Lapini

L'ultimo appuntamento di “Incontri al museo per parlare di fauna”, in programma il prossimo 8...
empty alt

Ricerca UniPi: nuovo metodo di bonifica estrae più metalli pesanti dal fondo marino

L'Università di Pisa ha messo a punto nuovo sistema di decontaminazione per rimuovere i metalli...
empty alt

“Assalto a San Lorenzo”, una strage nascosta dai fascisti arrivati al potere

Assalto a San Lorenzo - La prima strage del fascismo al potere, di Gabriele Polo, con prefazione di...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...
empty alt

“Università e militarizzazione” ovvero “Il duplice uso della libertà di ricerca”

Università e militarizzazione – Il duplice uso della libertà di ricerca di Michele Lancione – Eris Edizioni...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top