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Martedì, 07 Mag 2024

Il 26 gennaio scorso, la Sezione controllo enti della Corte dei conti ha trasmesso al Parlamento la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria, per gli anni 2015 e 2016, della Fondazione Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri).

L’Enpam, già ente di diritto pubblico, è una fondazione di diritto privato nata dalla trasformazione prevista dal d.lgs. n. 509/1994, esercita la previdenza obbligatoria a favore dei medici e degli odontoiatri iscritti, dei loro familiari e superstiti. Oltre alle prestazioni previdenziali (pensioni di vecchiaia, di anzianità, di invalidità ed ai superstiti) eroga trattamenti assistenziali di vario genere.

Le fonti di finanziamento dell’attività sono costituite dai contributi degli iscritti e dalle rendite patrimoniali; l’ente, per legge, non può usufruire di finanziamenti pubblici o di altri ausili pubblici di carattere finanziario.

Il rapporto fra il numero degli iscritti complessivi e il numero delle pensioni risulta in continua flessione, attestandosi a fine 2016 su un valore di 3,17.

Sono organi della Fondazione il Consiglio nazionale, il Consiglio di amministrazione, il Comitato esecutivo, il Presidente e il Collegio dei sindaci. Sono previsti due vice Presidenti, entrambi eletti con le modalità previste per il Presidente dal Consiglio nazionale; uno dei vice Presidenti viene nominato vicario dal Presidente. Tutti gli organi, tranne il Consiglio nazionale - che è composto dai presidenti degli Ordini provinciali dei medici chirurghi e odontoiatri che è permanente - durano in carica cinque anni.

Dal 2016, al presidente spetta un compenso annuo di 280 mila euro; al vice presidente vicario, 95 mila; al vice presidente, 74 mila; ai membri del cda, 32 mila; al presidente del collegio sindacale, 35.100; ai membri del collegio, 28.080.

Per gli organi di vertice e per i componenti del cda, la normativa, nuova rispetto a quella del 2015, prevede un’indennità di carica complessiva, che sostituisce quella precedente composta da due indennità: una, di carica e, l’altra, di trasferta. Inoltre, il compenso del presidente viene vincolato al raggiungimento di tre obiettivi: il rispetto dell’equilibrio trentennale della gestione previdenziale, il rispetto della riserva legale quinquennale e il raggiungimento di un utile di esercizio. Se i tre requisiti non vengono soddisfatti, sono previsti tagli all’indennità di carica pari al 10 per cento per ogni obiettivo non raggiunto.

Il direttore generale della Fondazione (compenso nel 2016, poco più di 250 mila euro), nominato al cda, resta in carica per un quinquennio ed è rinnovabile.

Nel 2016, i dipendenti in servizio (26 Dirigenti, 76 Quadri, 16 Area professionale, 268 Area A, 111 Area B e 12 Area C) hanno raggiunto le 506 unità, di cui 24 in posizione di distacco (21 presso Enpam Real Estate, 2 presso il Fondo Sanità e uno presso la società Salutemia).

La Fondazione - segnalano i Giudici contabili - è gravata da un consistente contenzioso, che, dopo la flessione registrata nel 2015 rispetto all’esercizio precedente, nel 2016 appare in sensibile aumento: 428 di natura previdenziale (348, nel 2015), 623 riguardanti la gestione del patrimonio immobiliare (536, nel 2015); uno promosso dal personale (0, nel 2015); 28 di diversa natura (9, nel 2015).

A fronte di tale contenzioso, nello Stato patrimoniale della Fondazione risultano accantonati, nel Fondo rischi diversi, 50 mln nel 2015 e 38 mln nel 2016 e, nel Fondo oneri futuri, 4,4 mln nel 2015 e 4,3 mln nel 2016, quale presunto onere riguardante una controversia relativa a imposte di registro.

Sempre dalla Relazione, si apprende che la Fondazione è azionista totalitaria della Enpam Real Estate s.r.l., costituita nel 2003, originariamente per gestire in usufrutto alcune proprietà alberghiere della Fondazione medesima e ora con attività più ampia nella gestione dei servizi immobiliari.

Dopo il risultato conseguito nel 2014, con un utile di 2,2 milioni, il 2015 si è chiuso con una considerevole perdita, pari a circa 38 milioni di euro.

Il patrimonio netto, di conseguenza, è diminuito, attestandosi a 29,5 mln. Tale circostanza è stata determinata dall’operazione di retrocessione del diritto di usufrutto del comparto alberghiero a favore della Fondazione, perfezionatasi a dicembre 2015. L’operazione ha comportato la svalutazione delle migliorie su beni di terzi.

Gli effetti contabili dell’operazione di retrocessione sono stati registrati nella gestione straordinaria del conto economico, che ha, conseguentemente, influenzato il risultato finale della gestione societaria.

Venuto meno questo effetto straordinario, nel 2016 la Società è tornata a registrare un risultato economico positivo, pari a quasi 8 milioni di euro.

Nelle conclusioni, i magistrati contabili scrivono che la Fondazione ha conseguito un risultato economico positivo in entrambi gli esercizi economici presi in esame. L’utile, dopo la flessione del 2015 (1 mld di euro, -11,5 per cento rispetto all’anno precedente), nel 2016, si è attestato a 1,3 mld di euro, con una crescita percentuale del 27 per cento, determinata soprattutto dal miglioramento del saldo relativo ai proventi finanziari (passati da 371 milioni a 530 milioni di euro) e dalle rettifiche di valore operate sulle attività finanziarie.

Il patrimonio netto è in costante aumento, giungendo a fine 2016 al valore di 18,4 mld di euro. È sempre stato più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta: nel 2015, è risultato pari a 12,8 volte gli oneri di pensione sostenuti nell’anno e a 41 volte gli oneri di pensione al 31 dicembre 1994, mentre, nel 2016, è risultato pari a 12,9 volte gli oneri di pensione sostenuti nell’anno e a 44 volte gli oneri di pensione al 31 dicembre 1994.

Il rapporto fra contributi e spese previdenziali si mantiene abbondantemente superiore all’unità (1,77 nel 2015 e 1,76 nel 2016).

Fra il 2001 e il 2009 la Fondazione si espose fortemente sul mercato di titoli strutturati, per un importo che superò i 3 mld di euro. Da allora, in assenza di acquisti ulteriori, per effetto di cessioni e rimborsi, quella esposizione si è gradualmente ridotta, fino ai 792 mln di euro a fine 2016, circa la metà dei quali con scadenza nel biennio 2017 – 2018.

Nel luglio 2016, è stata posta in liquidazione la società controllata Enpam Sicura s.r.l., costituita nel 2015 per esercitare, tra l’altro, attività di assistenza sanitaria integrativa a favore degli iscritti, ma senza aver conseguito l’approvazione dei ministeri vigilanti.

La partecipazione è stata totalmente svalutata con un onere imputato a conto economico di 1,6 mln di euro. La Fondazione ha avviato un’azione risarcitoria, in sede civile, nei confronti dell’ex presidente della Società stessa.

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