Lunedì scorso ci ha lasciato Nelide Romeo. Ricercatrice del Consiglio nazionale delle ricerche ma, ancor prima, donna saggia dalle innumerevoli qualità umane, dalla bontà infinita. Lascia in tutti noi un grande vuoto.
Di Nelide, ovunque cerchi nella mia memoria, trovo solo bei ricordi, le preziose parole dell’amica che mi ha donato il suo tempo per arricchire il mio essere. E’ difficile spiegare quanto e cosa sia stata Nelide, ogni definizione sarebbe riduttiva.
Mi piace ricordare Nelide, con il soprannome che, con affetto, scherzosamente le avevo dato per le sue “mozioni”, quelle proposte che ponevano fine alle tante frenetiche e spesso sconclusionate riunioni tra colleghi: “la compagna Nelide Romeo”.
Nelide, sistematicamente al termine delle innumerevoli riunioni "fiume”, dopo tanti animati interventi, con fare apparentemente ingenuo, aveva il dono di prendere la parola e con voce calma indicare la strada più logica, la soluzione più efficace, quella che ci metteva tutti d’accordo.
Così, con il suo innocente sorriso riusciva a sdrammatizzare quelle concitate discussioni, trasformandole in efficaci chiacchierate tra amici.
Alla sua famiglia, alle sue figlie Ida e Arianna al caro Gianluca giungano le condoglianze di tutta la Redazione del Foglietto della Ricerca.
Ciao Nelide, che la terra ti sia lieve!
Ivan Duca