Comunicato Usi/RdB
A nove mesi dalla data di sottoscrizione (21 dicembre 2009) dell’ipotesi di accordo integrativo su salario accessorio (2006-2009), progressioni economiche e di livello, l’ente di viale del Parco Mellini ha fatto
recapitare sia ai sindacati firmatari del medesimo accordo che ai non firmatari (Usi/RdB), una proposta ultimativa, che in realtà è quella imposta dagli organi di vigilanza interni ed esterni (Revisori dei conti, Funzione Pubblica, Ministero dell’Economia).
Si tratta di una proposta “indecente” che stravolge e riduce drasticamente il contenuto dell’accordo del dicembre scorso, peraltro rifiutato da Usi/RdB in quanto palesemente penalizzante per i lavoratori.
Innanzitutto, per le progressioni economiche (art. 53) e di livello (artt. 15 e 54), le decorrenze giuridiche vengono fatte slittare dal 1° gennaio 2006 al 1° gennaio 2008.
Le somme disponibili per tali procedure selettive passano da 120 mila euro a 102 mila (per l’art. 53), da 630 mila euro a 198.600 per l’art. 15 e da 1 milione 390 mila euro a 612.668 mila euro, per l’art. 54.
Ancor più inaccettabile si appalesa la proposta dell’Inaf in materia di salario accessorio.
L’accordo di nove mesi fa prevedeva di destinare il 70% all’indennità di ente mensile (pensionabile) per il personale IV-VIII; il 10% all’indennità per oneri specifici (pensionabile) per il personale I-III e il restante 20% alla produttività individuale e collettiva (non pensionabile).
Con la “nuova” proposta, all’indennità mensile (pensionabile) andrebbe soltanto il 30% del salario accessorio; agli oneri specifici sempre il 10%, mentre il restante 60% (non pensionabile) andrebbe a premiare la cosiddetta performance dei dipendenti, così come previsto da una norma del decreto legislativo (Brunetta) n. 150/2009.
Peccato, però, che tale norma vale per il futuro e non per il passato.
La ferma contrarietà di Usi/RdB alle inammissibili proposte dell’Inaf verrà esposta da Usi/RdB nel corso della riunione indetta dall’ente per lunedì 20 settembre 2010.