Redazione
Pur avendo a disposizione fondi, terreno e autorizzazioni necessari per la costruzione della sede unica a Roma, l’Istat inspiegabilmente si ostina a non porre la fatidica prima pietra in quel di Pietralata (quartiere a est della capitale), dove dovrebbe sorgere la città degli uffici pubblici, meglio nota come Sdo.
Il Foglietto, che si è più volte interessato alla sconcertante vicenda (vedere i numeri 14 e 15 del 2010) torna sull’argomento per raccontare l’ultimo atto di una commedia infinita.
Dieci giorni fa, il Comune di Roma, in persona dell’assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Ghera, avrebbe convocato una riunione per fare il punto sull’annosa vicenda del progetto Sdo-Pietralata, per la realizzazione del quale alcuni anni fa l’amministrazione capitolina aveva espropriato numerosi ettari di terreno, parte dei quali era stata acquistata dall’Istat all’inizio del 2007, per circa 15 mln di euro.
All’importante incontro sarebbero stati invitati, oltre al presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, anche il magnifico Rettore de “La Sapienza”, Luigi Frati, che a Pietralata è intenzionato a realizzare alcune facoltà universitarie.
Chi aveva scommesso che dal rendez vous sarebbe scaturito il disco verde all’avvio dei lavori di progettazione e realizzazione delle opere, si è dovuto mestamente ricredere.
La riunione è saltata. L’Istat avrebbe dato forfait. Forse perché era venerdì 17.