Redazione
“Raccogliamo risposte. Seminiamo futuro”. E’ uno dei tanti slogan coniati dall’Istat e apparsi sui media per pubblicizzare il 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, in corso di svolgimento. Si fa per dire.
L’esordio infatti è stato disastroso se è vero, come è, che la novità tecnologica web 2.0, magnificata dai vertici dell’ente, ha clamorosamente fatto flop dopo pochi minuti dalla messa on line.
La reazione dei destinatari dei questionari, gli imprenditori agricoli, non si è fatta attendere e ha letteralmemte intasato, con messaggi tutt’altro che lusinghieri, la pagina Facebook messa a disposizione dall’Istat.
Eppure, il presidente Giovannini aveva scommesso sulla potente macchina telematica dell’Istat, che invece si è rivelata un boomerang.
Ma a rischio sembra essere anche il ben più importante 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni, in calendario ad ottobre 2011.
A oggi, infatti, non v’è traccia della gara internazionale per la stampa, consegna, ritiro e lettura ottica dei relativi questionari. Un appalto da oltre 100 mln di euro.
Il grave ritardo sarebbe da imputare alla mancanza del capitolato tecnico, che da tempo la direzione centrale dei censimenti, affidata a Andrea Mancini, avrebbe dovuto mettere a punto.
La situazione di grave impasse sta provocando tensioni e polemiche, che potrebbero preludere alle dimissioni del Mancini. Un evento che in queste ore viene dato per assai probabile ai piani di alti di via Balbo.