- Dettagli
- di Redazione
Si chiama ZanzaMapp ed è stata messa a punto dal gruppo di ricerca di Entomologia medica del dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive della Sapienza, in sinergia con la start-up GT s.r.l.
Le lenti a contatto sono utilizzate su scala globale da oltre 150 milioni di persone. Nonostante i loro indubbi benefici, esse sono responsabili delle cheratiti microbiche, con probabilità variabili tra il 12% e il 66%. Situazioni meno gravi, come l’arrossamento degli occhi, si verificano su circa il 34% degli utilizzatori; condizioni più gravi possono arrivare a causare cecità.
I risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Trento, pubblicati di recente su Nature Chemistry, spiegano il meccanismo biochimico che per primo potrebbe aver dato origine alla vita sulla Terra, svelando il ruolo dei gruppi ferro-zolfo nell’evoluzione prebiotica, risolvendo al tempo stesso un paradosso su cui gli scienziati si interrogano da tempo rispetto alla comparsa delle prime forme viventi sul nostro pianeta.
È italiano lo studio che per primo pone l’accento sull’importanza della scelta della procedura di radiologia interventistica più adatta nel trattamento delle calcificazioni alla spalla. I risultati della ricerca, pubblicata online sulla rivista Radiology e condotto dall’équipe del professor Luca Maria Sconfienza, professore associato presso l'Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Unità Operativa di Radiologia presso l'Irccs “Istituto Ortopedico Galeazzi”, hanno l’obiettivo di aiutare i radiologi interventisti a stabilire se utilizzare uno o due aghi per il trattamento ecoguidato mini-invasivo della tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori, in base alla densità del deposito calcifico intratendineo.
Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!
SOSTIENICI |