Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr), con la collaborazione di colleghi dell’Università di Perugia, dell’Università Cattolica di Roma, dell’Istituto Regina Elena di Roma, dell’Istituto europeo per la ricerca sul cervello (Ebri)-Rita Levi Montalcini e dell’Università di Leuven in Belgio, partendo da precedenti studi, ha identificato un nuovo possibile approccio terapeutico per la cura del cancro, attraverso la riattivazione della proteina p53, soppressore tumorale, considerato uno dei più importanti fattori per il controllo dello sviluppo e della progressione della malattia che, infatti, risulta inattivo in quasi tutti i tumori umani. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research.