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- di Adriana Spera
“La pubblicità è il moderno surrogato della discussione: la sua funzione è far apparire migliore ciò che è pessimo”, diceva il filosofo George Santayana. Un aforisma smentito dal Giurì dello Iap, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che con la pronuncia n.95 del 4 dicembre scorso, su ricorso dell’Associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche), ha bocciato la campagna intitolata “I soliti sospetti” del gruppo dei produttori di stoviglie monouso in plastica Pro.mo. Una vittoria non da poco, ove si pensi che questo gruppo produce il 75% delle plastiche vendute in Italia e che è stato costituito all’interno di Unionplast, l’associazione di settore che raggruppa i trasformatori italiani di plastica, che a sua volta fa parte della Federazione gomma plastica di Confindustria.